venerdì 14 marzo 2014

LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE



Torino, 10 marzo 2014

LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE

Legale, Torino-Lione, turismo, montagna, acqua pubblica, sanità ed agricoltura sono i principali argomenti affrontati questa mattina dalla Giunta regionale. La riunione è stata coordinata dal presidente Roberto Cota.
Legale. Approvate numerose delibere in materia legale presentate dal vicepresidente Gilberto Picchetto Fratin.
Inoltre, la Giunta ha dato mandato al presidente Roberto Cota di adottare tutte le iniziative istituzionali e processuali per ottenere un pronunciamento delle Sezioni riunite della Corte di Cassazione in tempi congrui rispetto alla data prevista per le elezioni regionali, ivi compresa, su proposta del vicepresidente Pichetto, la richiesta di sospensiva al Consiglio di Stato della sentenza del 17 febbraio scorso.     
Torino-Lione. Come proposto dal presidente Roberto Cota e dagli assessori Barbara Bonino, Claudia Porchietto e Claudio Sacchetto, è stato delineato un impianto di governance capace di garantire il coordinamento del disegno strategico di rilancio e sviluppo della valle di Susa, che si inserisce nel piano di accompagnamento della nuova linea ferroviaria Torino-Lione. Nel dettaglio si prevede, come individuato dalla l.r. 4/2011 “Cantieri-Sviluppo-Territorio”: un coordinamento strategico affidato al comitato di pilotaggio guidato dal presidente della Regione; un coordinamento tecnico assegnato alla direzione Trasporti. Alle riunioni dei due organismi parteciperanno gli assessori e le strutture organizzative competenti per i fondi strutturali europei (Fondo europeo di sviluppo regionale, Fondo sociale europeo, Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale). Nelle fasi attuative si ci avvarrà del supporto di Finpiemonte e di SCR.
Turismo. Su proposta dell’assessore Alberto Cirio, viene garantita con uno stanziamento di 2 milioni di euro la messa in piena sicurezza, anche tramite interventi di natura igienico-sanitaria e l’acquisto di attrezzature o strutture mobili, degli impianti destinati all’organizzazione di manifestazioni turistiche organizzate da enti ed associazioni no profit nei Comuni fino a 5.000 abitanti. In questo modo si vuole consentire il mantenimento dell’offerta turistica del Piemonte e sfruttare le opportunità di promozione del territorio legate all’Expo 2015. 
Montagna. Come proposto dall’assessore Gian Luca Vignale, sono stati definiti i criteri per l’attuazione di due misure del Fondo nazionale per la montagna: la concessione di contributi per complessivi 400.000 euro per l’acquisto e la manutenzione degli scuolabus da parte dei Comuni montani o parzialmente montani; il finanziamento con altri 400.000 euro di progetti per  migliorare l’occupazione in microimprese già esistenti (meno di dieci dipendenti, fatturato o totale di bilancio non superiore a due milioni) e creare nuove aziende nelle zone montane.
Acqua pubblica. Cambia, come proposto dall’assessore Roberto Ravello, il regolamento regionale sulla concessione delle derivazioni di acqua pubblica. La nuova formulazione delinea un percorso autorizzativo più semplice e snello per la realizzazione di impianti idroelettrici, i prelievi di acqua per alimentare gli impianti geotermici destinati al riscaldamento e raffrescamento degli edifici, l’incremento delle produzione di energia mediante nuovi impianti sulle acque dei canali irrigui e del servizio idrico integrato, la sostituzione dei pozzi non più utilizzabili per cause tecniche. Si dà inoltre attuazione al principio del bilanciamento tra i benefici della produzione idroelettrica e il rispetto della direttiva comunitaria sulle acque per il mantenimento della funzionalità ecologica dei corsi d’acqua.
Sanità. Vengono aggiornate, su proposta dell’assessore Ugo Cavallera, le nuove procedure tecnico-amministrative per la programmazione, la gestione ed il monitoraggio degli investimenti in edilizia ed attrezzature sanitarie, che consentiranno la semplificazione e chiarificazione regolamentare, la riduzione dei tempi di attesa degli interventi programmati e dell’erogazione dei finanziamenti, la maggiore trasparenza del procedimento.
Agricoltura. Su iniziativa dell’assessore Claudio Sacchetto, in attesa dell’entrata in vigore del nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-20 si finanzia con 38,5 milioni la misura che favorisce l’adozione di metodi produttivi compatibili con la salvaguardia e il miglioramento dell'ambiente e dello spazio naturale, e si dispone di proseguire fino al 31 marzo 2015 e con uno stanziamento di 6,5 milioni di euro l’attività di informazione sulla diffusione di conoscenze scientifiche e pratiche innovative agli addetti dei settori agricolo, alimentare e forestale. Inoltre, è stato adottato un programma di concessione alle aziende agricole che stanzia 3 milioni per interventi di ammodernamento aziendale conformi a quanto previsto dal Piano di sviluppo rurale.
Nel corso della riunione sono state anche approvati:
- su proposta dell’assessore Ugo Cavallera, il testo del protocollo d’intesa tra Regione Piemonte, Università di Torino e Università del Piemonte orientale per il funzionamento delle aziende ospedaliero-universitarie e l’integrazione delle attività didattiche, scientifiche ed assistenziali, nonché i fabbisogni formativi delle professioni sanitarie per la programmazione degli accessi ai corsi di laurea che le Università di Torino e del Piemonte orientale attiveranno nell’anno accademico 2014-15;
- su proposta dell’assessore Giovanna Quaglia, le varianti generali ai piani regolatori di Crissolo (Cn) e Vaie (To) e la variante di revisione al piano regolatore di Torre San Giorgio (Cn);
- su proposta dell’assessore Gian Luca Vignale, lo schema di convenzione con il Servizio Inserimento disabili della Provincia di Torino per l’assunzione a tempo indeterminato in Regione di 29 unità di personale disabile da inquadrare nella categoria B.

800 MILA EURO PER MIGLIORARE L’ OCCUPAZIONE E IL TRASPORTO SCOLASTICO NELLE AREE MONTANE



800 MILA EURO PER MIGLIORARE L’ OCCUPAZIONE E  IL TRASPORTO SCOLASTICO NELLE AREE MONTANE.
VIGNALE: “UN’AZIONE IN PIÙ PER LA MONTAGNA”

400.000 euro per l’acquisto e la manutenzione di scuolabus nei comuni montani e altrettanti per finanziare nuova occupazione nelle aree montane.

Questi gli obiettivi dei contributi regionali contenuti in  una delibera, approvata questa mattina dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore all’economia montana, Gian Luca Vignale, che ne definisce anche  modalità e i criteri di stanziamento.

Per il miglioramento del trasporto scolastico verrà erogato ai comuni montani un contributo o per l’acquisto di un nuovo scuolabus, pari al 70% della spesa, per un importo massimo di 30.000 euro, o per le opere di manutenzione straordinarie del mezzo per l’80% del costo sostenuto per un massimo di 10.000 euro.

I finanziamenti saranno erogati secondo una graduatoria che terrà conto dell’altimetria del comune richiedente, della vetustà del mezzo e del chilometraggio giornaliero e del numero di alunni trasportati.

Per aumentare l’occupazione nelle aree montane sono stati inoltre destinati 400 mila euro alle imprese che assumeranno nuovi dipendenti o che si trasferiranno nei comuni montani.
A ciascuna impresa sarà erogato un contributo a fondo perduto di 20 mila euro o di 40 mila euro nel caso di imprese che insedieranno la propria attività in un Comune al di sopra dei 800 metri di altezza e che assumeranno almeno due nuovi dipendenti. Sarà data priorità alle imprese che operano nei settori del turismo, artigianato locale e agricoltura.

I finanziamenti saranno erogati secondo una graduatoria dei progetti presentati, redatta da una commissione giudicatrice, nominata dalla Direzione Opere Pubbliche, difesa del Suolo ed economia montana.

giovedì 13 marzo 2014

NIDI E SCUOLE DELL’INFANZIA SOSTEGNO A 96 SEZIONI PER 1,6 MILIONI DI EURO



Torino, 12 marzo 2014

NIDI E SCUOLE DELL’INFANZIA
SOSTEGNO A 96 SEZIONI PER 1,6 MILIONI DI EURO
L’assessore Cirio: “Siamo l’unica Regione ad aver compensato con nostre risorse il taglio ministeriale"
Via libera dalla Regione all’elenco dei nidi, comunali e convenzionati, e delle scuole dell’infanzia, statali o paritarie, che beneficeranno dei contributi per le sezioni primavera, necessarie per accogliere i bambini dai 24 ai 36 mesi. 96 in tutto le sezioni finanziate, tra cui tre nuove attivazioni: a Torino presso la Scuola dell’Infanzia “Bonacossa” e a San Mauro Torinese presso la Scuola dell’Infanzia “Benedetto” e nel Cuneese a Boves presso la Scuola Monsignor Calandri.
L’investimento complessivo è di 1,6 milioni di euro, di cui un milione di euro stanziato dalla Regione Piemonte e 600mila euro dal Ministero dell’Istruzione.



Sono state accolte tutte le domande delle scuole in possesso dell’autorizzazione al funzionamento rilasciata dall’Asl:
·         11 in provincia di Alessandria per un contributo totale di 196mila euro
·         11 in provincia di Asti per un contributo totale di 172mila euro
·         11 in provincia di Biella per un contributo totale di 141mila euro
·         13 in provincia di Cuneo per un contributo totale di 240mila euro
·         10 in provincia di Novara per un contributo totale di 145mila euro
·         31 in provincia di Torino per un contributo totale di 555mila euro
·         3 nel VCO per un contributo totale di 38mila euro
·         6 in provincia di Vercelli per un contributo totale di 110mila euro

Il finanziamento per ogni sezione è proporzionato al numero dei bambini e alla durata del servizio giornaliero:
  NUMERO BAMBINI
ORARIO DA 5 A 6 ORE
ORARIO DA 7 A 9 ORE
6– 9 bambini
Euro  7.048
Euro 8.458
10– 14 bambini
Euro 12.687
Euro 15.506
15–20 bambini
Euro 17.621
Euro 21.145
 
Il contributo copre le spese relative a:
  • realizzazione interventi strutturali di adeguamento locali e impianti, necessari alla funzionalità del servizio
  • acquisto arredi, attrezzature e materiale didattico
  • costi per il personale utilizzato 
  • spese generali strettamente funzionali al servizio




Infrastrutture: Cota e Bonino, molto bene incontro con Lupi


Infrastrutture: Cota e Bonino, molto bene incontro con Lupi

"Incontro molto positivo: abbiamo fatto il punto sullo stato di avanzamento del Terzo Valico, dai Comuni presenti sono arrivati i ringraziamenti per il lavoro svolto dalla Regione su questo tema e tra due settimane con Ministero e Ferrovie decidiamo definitivamente per la Cuneo-Ventimiglia-Nizza e la Domodossola-Idelle-Briga".

Lo dichiarano il Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, e  l'Assessore ai Trasporti della Regione, Barbara Bonino, che insieme alla Presidente della Provincia di Cuneo Gianna Gancia hanno partecipato alla riunione sul Terzo Valico svoltasi oggi presso il parlamentino del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti a Roma alla presenza del Ministro Maurizio Lupi.
All'incontro erano presenti anche l'ing. Ercole Incalza, Capo della Struttura tecnica di missione del ministero, il Commissario del Terzo Valico Walter Lupi, il Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, le Ferrovie dello Stato con l'ad Mauro Moretti, i vertici del Consorzio Cociv, il Prefetto di Alessandria, Romilda Tafuri, e i rappresentanti della Provincia di Alessandria e dei Comuni interessati.
Soddisfazione quindi per Cota e Bonino che alla riunione, oltre ad aver incassato i ringraziamenti degli enti locali, hanno riscontrato l'unanime condivisione sulla necessità della realizzazione del Terzo Valico.

"Ringraziamo il Ministro per questo incontro nel merito e il Prefetto per la sua relazione su quanto fatto finora - hanno detto Cota e Bonino - occorre ribadire che noi vogliamo parlare dei problemi tecnici che devono essere risolti per rispettare la tempistica dell'opera e fare il massimo per coinvolgere le popolazioni e spiegare bene che quando si pone un problema poi lo si analizza e si risolve. Lo dico perché non voglio che ci arrivi addosso l'effetto Tav".

Da rilevare che il Terzo Valico sarà oggetto degli incontri che il Ministro Lupi avrà venerdì a Bruxelles.
Ma la riunione e' stata anche l'occasione per il Presidente Cota e l'assessore Bonino di sollevare davanti al Ministro e all'Ad di Ferrovie Moretti le questioni sulla linea ferroviaria Cuneo-Ventimiglia-Nizza e sulla Domodossola-Iselle-Briga. Lupi e Moretti hanno convenuto di fissare un incontro entro fine mese per stabilire definitivamente per quanto riguarda la linea ferroviaria Cuneo-Ventimiglia-Nizza se accettare la proposta del Piemonte condivisa da Regione Liguria che lo Stato si faccia carico della gestione di questa tratta e dei rapporti con la Francia grazie anche ai risparmi derivanti dalla proposta della Regione di potenziare i treni regionali su quella tratta.
Per quanto riguarda invece la linea Domodossola-Iselle-Briga il Presidente Cota ha ricordato la minaccia di Sbb, la società svizzera interessata, di sospendere il servizio: "Non e' una linea di competenza della Regione ma noi non possiamo certo dimenticare le difficoltà di quel territorio confinante e dei nostri frontalieri". Anche su questo punto Lupi e Moretti risponderanno a breve.

Misura 121: nuove risorse regionali con il programma di aiuti per le aziende escluse dal bando 2008



Torino, 11 marzo 2014

COMUNICATO N.  11

 Misura 121: nuove risorse regionali con il programma di aiuti
per le aziende escluse dal bando 2008

Claudio Sacchetto: “Il bando 2008, redatto nel corso della precedente legislatura, presentava un sistema di priorità che escluse oltre 1000 domande tecnicamente valide. Sarà indetto un nuovo bando specifico per le aziende non ammesse nel 2008:
il fondo stanziato è pari a 3 milioni di euro”

La Giunta ha deliberato l’adozione di un Programma regionale in regime de minimis di concessione di aiuti a beneficio delle aziende agricole con il fine di sostenere interventi di ammodernamento aziendali nell’ambito della misura 121 del Psr 2007/2013.

Preso atto che i criteri di priorità inseriti nel corso della precedente legislatura all’interno del bando 2008 della misura 121 esclusero oltre 1000 domande tecnicamente valide, mancando di incentivare in tal modo l’ammodernamento delle aziende (e dunque la competitività del sistema agricolo piemontese) è stata disposta l’attuazione di un programma regionale apposito attivando al meglio gli strumenti a disposizione.

Constatato che molte delle aziende non ammesse a contributo nell’anno 2008 procedettero tuttavia alla realizzazione degli interventi presso la propria struttura, giovando all’interesse della collettività e del comparto agricolo regionale, l’Assessorato ha stabilito di completare l’attuazione del Programma di Sviluppo Rurale mediante l’indizione di un nuovo bando e lo stanziamento di ulteriori 3 milioni di euro.

Dal 2010 ad oggi sono state operate le azioni necessarie di scorrimento per poter abbassare la soglia per l’ottenimento del contributo da 36 a 30 punti. Solo grazie all’ulteriore incremento di risorse regionali stabilito in sede di Giunta si potrà scendere sotto i 30 punti.

Il nuovo bando, a cui le aziende interessate potranno aderire presentando apposita richiesta, sarà specifico per quelle realtà agricole che presentarono domanda nel 2008 per ottenere contributi su interventi di ammodernamento dell’azienda e che su tale bando furono escluse per carenza di risorse pur essendo idonee. Tali investimenti, per poter entrare oggi in graduatoria, devono essere stati effettivamente realizzati entro il 31/12/2012 ed entro tale data devono essere stati effettivamente fatturati e pagati dall’azienda agricola con una forma di pagamento tracciabile.

L’istruttoria, la definizione e la liquidazione delle domande pervenute ai sensi del Programma regionale in regime de minimis sarà effettuata dalle Province.

Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto: “Tale provvedimento rappresenta l’ennesima pezza che in questa legislatura si è dovuta introdurre per rimediare al Psr redatto dal precedente governo regionale di sinistra. La maggioranza degli interventi effettuati in questi ultimi 4 anni sono stati di riparazione di un Programma di Sviluppo Rurale pessimo e lacunoso, a danno soprattutto delle aziende agricole attive sul territorio. Stiamo cercando di superare questi difetti mediante la nuova programmazione 2014/2020.
Per via di un sistema di priorità insito al bando 2008 inerente la misura 121, oltre 1000 aziende in buona salute e pronte ad ammodernarsi per stare al passo con la concorrenza nazionale ed internazionale si sono viste escluse da ogni forma di sostegno. L’Assessorato Regionale all’Agricoltura ha ritenuto indispensabile avviare un’operazione che possa sostenere almeno parzialmente le aziende che nonostante l’esclusione hanno investito soldi e tempo per poter procedere alla realizzazione degli interventi. L’operazione da parte degli uffici è stata complessa, e per questo seguita con dedizione e meticolosità per rispettare ogni tipo di indicazione normativa comunitaria, statale e regionale. Penso questa azione possa essere un importante riconoscimento alle aziende che hanno saputo rinnovarsi e ammodernarsi, rinforzando la competitività del comparto agricolo piemontese nel suo insieme. Una misura, da parte dell’Assessorato, che ha richiesto non pochi sforzi con il fine di sostenere lo spirito imprenditoriale delle aziende sul territorio”.

lunedì 10 marzo 2014

MOZIONE: OGM



Lega Nord
Piemont Padania
Grup Consiliar Comun-a ‘d Colegn. Piassa ‘dla Republica.
Gruppo Consiliare Comune di Collegno. Piazza della Repubblica.

Ø      Al Presidente del Consiglio
Ø      Al Sindaco di Collegno
Ø      All’Assemblea Sovrana

 
Collegno, 10/03/2014
Foglio 1 di 4

MOZIONE

Oggetto:  OGM.

PREMESSO CHE

§         con la sigla OGM si identificano gli organismi geneticamente modificati, siano essi animali o vegetali, il cui materiale genetico è stato alterato attraverso l’utilizzo di tecniche ingegneristiche;

§         la direttiva 2001/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 marzo 2001, sull’emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati, rappresenta la norma comunitaria di riferimento sugli OGM ed è stata recepita in Italia dal decreto legislativo 8 luglio 2003, n. 224 che individua nel Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare l’autorità competente a livello nazionale con il compito di coordinare l’attività amministrativa e tecnico-scientifica, il rilascio delle autorizzazioni e le comunicazioni istituzionali con la Commissione europea; 

§         il regolamento (CE) n. 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 gennaio 2002, stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituendo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e fissando le procedure relative alla sicurezza degli alimenti;
 
§         con il regolamento (CE) n. 1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2003, l’Unione europea ha poi compiutamente regolamentato le procedure concernenti l’autorizzazione e la circolazione degli alimenti e dei mangimi geneticamente modificati.

CONSIDERATO CHE

§         la comunità scientifica non ha ancora espresso una posizione univoca in merito agli effetti sulla salute umana degli OGM, con presenza di opposte posizioni tra chi ritiene che non si abbiano rischi e quanti invece affermano che i pericoli che scaturiscono da manipolazioni genetiche siano di gran lunga superiori agli eventuali benefici;

§         lo sviluppo dell’agricoltura transgenica rispetto all’incertezza delle valutazioni scientifiche sulla potenziale tossicità degli OGM appare in contrasto con il principio di precauzione che l’Unione europea pone a tutela della salute umana;

§         nel rapporto annuale 2013 dell’International service for the acquisition of agribiotech applications (Isaaa) si evidenzia come solo cinque Stati dell’Unione europea, ossia Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania, abbiano coltivazioni OGM e che di fatto in Europa stiamo parlando di circa 148 mila ettari coltivati a mais (l’1% della produzione totale) concentrati per lo più in Spagna che copre il 94% degli investimenti totali. Lo stesso rapporto indica che nel mondo gli ettari coltivati sono circa 175 milioni sparsi in 27 Paesi fra cui soprattutto Stati Uniti (70 milioni circa), Brasile (37 milioni), Argentina (24 milioni), Canada (11 milioni) e Paesi in via di sviluppo;

§         la nostra agricoltura è essenzialmente di tipo multifunzionale e assolve a compiti che vanno oltre la semplice produzione di alimenti e materie prime, svolgendo un ruolo di difesa integrata del territorio e di tutela del paesaggio e degli aspetti culturali tradizionali legati alle aree rurali.

§         non esistono, al momento, strumenti e tecniche efficaci al fine di escludere le contaminazioni “in campo” di terreni dedicati alla coltivazione di prodotti agricoli convenzionali da parte delle varietà geneticamente modificate, ledendo, di conseguenza, il diritto fondamentale di scelta aziendale da parte degli agricoltori in fatto di piani colturali.

RILEVATO CHE

§         l’articolo 22 della direttiva 2001/18/CE dispone la libera circolazione degli OGM autorizzati in conformità della norma stessa mentre l’art. 26-bis non consente a uno Stato membro di opporsi in via generale alla coltivazione sul suo territorio degli organismi geneticamente modificati (come chiarito da una sentenza del 2012 della Corte di Giustizia dell’Unione europea), limitandosi a prevedere l’adozione “di tutte le misure opportune per evitare la presenza involontaria di OGM in altri prodotti”;

§         nell’ordinamento comunitario esiste la cosiddetta “clausola di salvaguardia”, art. 25 del D.Lgs. 224/2003, in recepimento a quanto stabilito dall’art. 23 della direttiva 2001/18/CE, che permette ad un Paese membro di limitare o vietare temporaneamente l’uso o la vendita di prodotti OGM se considerati rischiosi per la salute o per l’ambiente;

§         l’articolo 34 del regolamento (CE) n. 1829/2003 dispone l’adozione di provvedimenti di emergenza in caso di rischi per la salute umana, degli animali o per l’ambiente, miranti a sospendere o modificare eventuali autorizzazioni, conformemente alle procedure previste agli articoli 53 e 54 del regolamento (CE) n. 178/2002 che prevedono la possibilità di attuare misure cautelari provvisorie.

EVIDENZIATO ALTRESI’  CHE

§         le Regioni hanno più volte espresso la loro ferma contrarietà all’introduzione di colture transgeniche evidenziando la necessità che il futuro regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, di modifica della direttiva 2001/18/CE, per quanto concerne la possibilità per gli Stati membri di limitare o vietare la coltivazione di OGM sul loro territorio, sia il più possibile adeguato a salvaguardare l’agricoltura locale, la qualità e la specificità dei nostri prodotti;

§         l’Italia è leader nella produzione di alimenti di qualità e ha il maggior numero di prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) riconosciuti in Europa, oltre 4.500;

§         la diffusione di coltivazioni OGM potrebbe determinare profondi cambiamenti nella nostra agricoltura con pericoli non solo dal punto di vista della sicurezza ambientale e alimentare, ma anche sotto l’aspetto dell’omologazione con la possibilità di perdita della nostre originalità e peculiarità;

§         mentre in Europa otto Stati Ue (Francia, Germania, Lussemburgo, Austria, Ungheria, Grecia, Bulgaria e Polonia) hanno adottato la clausola di salvaguardia (ma non l’Italia), ad oggi l’Ue ha autorizzato la coltivazione del granturco transgenico dell’azienda Monsanto (USA), individuato come MON810, ed è in arrivo il via libera, da parte della Commissione europea, per il mais della Pioneer Hi-Bred (USA), denominato TC1507 e rispetto al quale 19 Paesi, tra cui l’Italia, si sono già dichiarati contrari;

§         in assenza di un chiaro quadro di riferimento normativo comunitario che vieti la coltivazione in campo degli OGM e con la possibilità che i singoli Stati membri abbiano, in futuro, la titolarità della scelta, è importante il pronunciamento delle amministrazioni locali e delle Regioni;

PRESO ATTO DI TUTTO CIO’,
QUESTO CONSIGLIO COMUNALE
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA 

§         a dichiarare il proprio territorio libero dagli OGM e a favorire l’intervento degli organi preposti, sotto il coordinamento delle Regioni, per attività ed operazioni di controllo e contrasto alla sperimentazione in campo di colture transgeniche e alla movimentazione e presenza di prodotti non autorizzati;

§         a richiedere al Governo, anche tramite le Regioni, l’adozione di misure di emergenza e di salvaguardia previste dalla normativa al fine di tutelare le nostre tipicità ed il made in Italy contro ogni forma di omologazione e deriva alimentare mirata alla cancellazione del nostro modello agricolo basato su produzioni di alta qualità;

§         a trasmettere copia della presente mozione al Presidente del Consiglio e al Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali esortando il Governo, anche in previsione del prossimo semestre europeo che vedrà l’Italia assumerne la presidenza, a promuovere la riforma delle nome comunitarie con l’obiettivo di lasciare ad ogni Paese la libertà di autorizzare o meno la coltivazione di OGM all’interno dei propri confini;

§         a trasmettere copia della presente mozione al Presidente della Regione e all’Assessore regionale all’Agricoltura perché si facciano portavoce presso le istituzioni nazionali e comunitarie delle istanze di potenziamento delle procedure di valutazione del rischio ambientale degli OGM a protezione dell’ambiente e del nostro settore agroalimentare.


Saluti Padani 

Claudio Broglio Capogruppo ,  Fabrizio Bardella































sabato 8 marzo 2014

OPERAI AGRATI, APPELLO ALLA LOMBARDIA


Articolo tratto da "Luna Nuova" del 28.02.2014 di Paolo Paccò

venerdì 7 marzo 2014

INTERROGAZIONE: LAVORI PIANTUMAZIONE VIA VILLA CRISTINA



Lega Nord
Piemont Padania
Grup Consiliar Comun-a ‘d Colegn. Piassa ‘dla Republica.
Gruppo Consiliare Comune di Collegno. Piazza della Repubblica.

Ø      Al Presidente del Consiglio
Ø      All’Assessore Competente

Collegno, 18/02/2014

INTERROGAZIONE
Con risposta orale e scritta

 Oggetto: “ LAVORI PIANTUMAZIONE VIA VILLA CRISTINA

 A SEGUITO

Di segnalazioni riguardanti i lavori di piantumazione della alberata di via villa Cristina e precisamente:

1)     Ad oggi risulta che la zona intorno alla base del fusto della pianta non è stata spianata, in speciale modo gli alberi posizionati sulla parte destra della via rendendo problematico il taglio dell’erba sul ciglio della strada.
2)     Rimangono sempre abbandonati in loco i grovigli di radici espiantati dal terreno dopo il taglio degli alberi.


SI INTERROGA

L’Assessore competente per sapere:

1)      se era a conoscenza delle problematiche esistenti e come intenda porvi rimedio in tempi brevi .

2)     In relazione al taglio degli ippocastani :è stato notificato alla commissione paesaggistica tale lavoro in quanto essendo un viale che da accesso ad una dimora storica ci chiediamo se l’intervento rientrava nelle competenze di tale commissione.


Saluti Padani  - Claudio Broglio Capogruppo ,  Fabrizio Bardella.