martedì 8 marzo 2011

DECRETO FLUSSI PER LAVORATORI STAGIONALI

Nel corso della presentazione del rapporto “L’immigrazione per lavoro in Italia: evoluzione e prospettive” il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Maurizio Sacconi ha annunciato la firma del Decreto flussi per l’anno 2011.

Mediante il Decreto un totale di 60 mila stagionali stranieri potranno essere assunti regolarmente dalle aziende agricole; occasione per i migranti in cerca di occupazione, vero e proprio “braccio operativo” per il settore rurale. Il comparto dell’agricoltura rappresenta il settore che assorbe la maggioranza dei lavoratori extracomunitari giunti in Italia.

La vera novità del provvedimento è incarnata però dal permesso pluriennale: nell’ambito della quota prestabilita di 60 mila, tutti i lavoratori che abbiano già fatto ingresso in Italia per prestare lavoro subordinato stagionale per almeno due anni consecutivi, se richiesto dall’azienda che offre l’opportunità professionale, possono ottenere un permesso pluriennale. Ottenuto il permesso in seguito ad una serie di controlli approfonditi, negli anni successivi lavoratore straniero e azienda potranno nuovamente collaborare senza più avviare una pesante ed infinita procedura burocratica, spesso elemento decisivo che allontana l’impresa rurale dalla volontà di assumere braccianti.

Lo scorso anno, in seguito ad alcune indicazioni di Coldiretti Cuneo, in particolar modo alle segnalazioni del vice Direttore Lauro Pelazza, sono seguiti immediati incontri tra il Sottosegretario al Ministero dell’interno Michelino Davico e l’Assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto, confronti serrati per porre rimedio alle difficoltà alle quali aziende e imprenditori ogni anno andavano incontro.

Assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto: “Ritengo che il provvedimento risponda in modo idoneo alle necessità del territorio: un grande risultato concreto che siamo riusciti a raggiungere in tempi rapidi, fondamentale il contributo del Sottosegretario Davico, al quale va il mio ringraziamento. Controlli sicuri ed approfonditi per concedere il permesso, semplificazione dell’iter negli anni successivi e possibilità di assumere, nel pieno rispetto delle leggi di tutela del lavoratore, 60 mila stagionali, necessaria risorsa per l’offerta di lavoro del nostro Paese, specie per il comparto rurale. Il Decreto flussi per quanto concerne i lavoratori stagionali va in direzione di una politica volta alla sburocratizzazione dei procedimenti: le aziende vanno aiutate a lavorare, non ostacolate con impianti normativi surreali. Eseguiti i dovuti controlli, come giusto che sia per la sicurezza della collettività, la concessione del permesso permette di alleviare gli imprenditori agricoli dal calvario di carte bollate e documentazione che ogni anno erano costretti ad affrontare.

Questa importante meta raggiunta testimonia lo spirito che guida ogni azione della Lega, spesso tacciata ingiustamente di intolleranza: i lavoratori stranieri sono ben accetti, il loro ingresso controllato in Italia rappresenta un’opportunità per il loro bisogno di lavoro ed un’occasione per le nostre aziende in cerca di braccianti. Le operazioni devono però essere effettuate con i necessari controlli approfonditi. Da questo provvedimento traspare l’obiettivo della politica del Carroccio: la tutela della sicurezza del cittadino del nostro Paese, permettendo l’ingresso solo alle persone volenterose, garantendo inoltre allo straniero che entra in Italia una reale dignità mediante un’occupazione professionale a norma di legge. Un’accoglienza indiscriminata causerebbe, al contrario, una situazione difficile dal punto di vista della sicurezza dei cittadini del nostro Paese, e la mancata possibilità di offrire una vita dignitosa agli immigrati. La Lega da sempre sostiene la linea per cui chi non ha un’occupazione professionale garantita non può entrare in Italia, per quanto riguarda gli stagionali è importante offrirgli l’opportunità lavorativa vigilando concretamente sull’effettivo rientro nel proprio Paese una volta terminata l’esperienza professionale e, quindi, scaduta la validità del permesso”.

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