giovedì 23 giugno 2011

L'ESULTANZA DI FASSINO PER IL REFERENDUM

Fassino esulta per il referendum?


Qualcuno gli ha spiegato che sarà la rovina di Smat e della politica di privatizzazioni della Sinistra?



“Leggiamo con stupore che il Sindaco Fassino si lascia andare a grandi manifestazioni di soddisfazione per l’esito del referendum. Vorremmo ricordare a Fassino che due dei quesiti riguardano la gestione delle reti di distribuzione dell’acqua e quindi direttamente la Smat, azienda che il suo predecessore e il suo partito da sempre avrebbero voluto privatizzare avendone degli introiti necessari per coprire le voragini del bilancio comunale, ad esempio andando a compensare i debiti contratti con Iren. Non solo, sia Chiamparino sia l’attuale Ad di Amiat Romano, sia il vice Sindaco Dealessandri, hanno dipinto, giorni fa, la vittoria dei sì come una vera catastrofe. E allora che cosa ha, Fassino, da esultare?”.


Così il consigliere comunale della Lega Nord, Mario Carossa commenta le dichiarazioni del Primo Cittadino e annuncia un’interpellanza urgente in Comune, sottoscritta assieme ai consiglieri leghisti Fabrizio Ricca e Roberto Carbonero, sul futuro assetto di Smat e sulle ricadute che il referendum avrà per eventuali aumenti delle tariffe.



“Fassino probabilmente ancora confuso sul suo ruolo da Parlamentare di opposizione o da Primo Cittadino di una grande città, visto che ancora non si è dimesso dalla carica a Roma


– ha proseguito Carossa –, si dimentica che con la vittoria dei sì ai referendum per Smat e per i torinesi si aprono enormi problemi. Già, perché per sostenere gli investimenti fatti con i soldi dell’acqua pubblica dal suo predecessore, si parla di esposizioni in prestiti per 280 milioni di euro e ricordiamo la partecipazione agli acquedotti palermitani bollata da Chiamparino come un grande investimento e rivelatosi un bidone da 14 milioni di euro, ora sarà necessario correre ai ripari in qualche modo. E a poco valgono le solite scuse addotte dai suoi assessori che dicono di attendere un intervento dallo Stato. Perché l’unica via che potrebbe avere la Giunta sarebbe quella di aumentare la tariffa, cioè far pagare più cara l’acqua.


Fassino la smetta di pensare come un parlamentare e inizi a fare il Sindaco pensando agli interessi dei torinesi. E si scordi di aumentare le tariffe dell’acqua, cercando di mettere ancora una volta le mani in tasca ai contribuenti, per coprire le eventuali difficoltà che potrebbero arrivare da Smat.


Noi vogliamo avere risposte immediate e chiare sul futuro di Smat e dell’acqua a Torino, per questo abbiamo presentato l’interpellanza. La vittoria dei sì al referendum sull’acqua a Torino non sono una sconfitta per il centrodestra, ma sono la chiara bocciatura della politica di privatizzazione delle società partecipate messe in atto in questi anni dalla sinistra”.

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