martedì 26 giugno 2012

COLLEGNO - CONSIGLIO COMUNALE APERTO DEL 19.06.2012

I “professionisti dell’integrazione” - con l’avvallo di alcuni esponenti della maggioranza - la scorsa settimana, si sono riuniti nel Consiglio comunale di Collegno a discutere di alquanto improbabili progetti di integrazione della comunità straniera e zingara della città. I lavori del Consiglio comunale erano aperti a tutta la cittadinanza, ma si sono presentati più zingari e stranieri rispetto ai cittadini collegnesi. I primi hanno accolto con favore la prima fase della serata, nella quale sono stati presentati un profluvio di dati sul contributo delle comunità straniere al nostro tessuto cittadino. La retorica sulle magnifiche sorti progressive dell’integrazione ‘senza se e senza ma’ è proseguita sino a quando è stata data la parola al pubblico e uno dei presenti, con la voce rotta dall’emozione, si è limitato a raccontare che la propria casa è stata svaligiata dai nomadi. La discussione si è dunque arroventata: da una parte gli zingari e gli stranieri hanno fatto contestazioni; dall’altra, invece, un rom ha osservato che per “normalizzarsi” e poter andare a scuola ha dovuto scappare dal campo nomadi per anni.
La questione centrale della serata, ovvero quella delle Consulte degli stranieri, invece, è stata discussa a margine della serata dai consiglieri della Lega Nord Broglio, Bardella e Ceretto. A loro opinione il problema delle Consulte degli stranieri, come quello di ogni consulta cittadina, è che quando esprime la propria opinione, questa non viene nemmeno presa in considerazione (se non formalmente) quando il Consiglio comunale deve adottare delle delibere. Ogni questione relativa alla rappresentanza degli stranieri o alla cooptazione di un consigliere straniero aggiunto diventa marginale, se manca la reale rappresentatività delle Consulte. Non è mancata la scontata, quanto opportuna, enfasi sul rispetto da parte degli stranieri delle regole e dei valori locali, preliminare ad ogni discorso sull’integrazione di culture diametralmente opposte o a disparità di trattamento a favore dei Rom.

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