mercoledì 7 novembre 2012

INNO MAMELI E UNITA' DI'TALIA: C'E' POCO DA FESTEGGIARE

''E' giusto festeggiare gli eventi che si ricordano con piacere, giusto non farlo quando questi eventi si ritiene siano stati per noi funesti! Inoltre, che venga in mente di dare vita alla Festa dell'Unita' dopo 151 anni da quando e' accaduta non puo' che aver sapore di retorica o, peggio ancora, dimostrare un affannoso ricorso celebrativo per misconoscere il quasi fallimento del progetto''.
Lo ha dichiarato Paolo Franco sul ddl n.3256 relativo all'istituzione della Giornata dell'Unita' d'Italia e l'insegnamento dell'Inno di Mameli, gia' approvato dalla Camera e ora all'esame dell'Aula del Senato. ''Cosa ha portato questo progetto - chiede Franco -e come doveva essere per meritare migliore sorte? Io non credo che l'unità, com'e' stata costruita, per i Popoli che vivono in Italia abbia condotto a risultati migliori di quelli che, in altri Paesi, il progresso della seconda meta' del secolo scorso ha consentito''. Dal 1870 alla fine degli anni Cinquanta, ricorda Paolo Franco, ''le migliori forze del Paese, giovani, coraggiose, intraprendenti, a milioni e milioni hanno dovuto abbandonare le proprie terre per cercare nell'emigrazione la salvezza e un futuro per i propri figli. Quello che, purtroppo, sta tornando a succedere in questi ultimissimi anni: studi di poche settimane fa hanno denunciato che la giovane emigrazione italiana ha raggiunto i livelli della fine della secolare emigrazione post-unitaria, cioe' dell'anno 1962. Per non dimenticare - aggiunge infine il parlamentare veneto - che il secolo scorso ci ha regalato anche una funesta dittatura e due terribili guerre mondiali. Grazie Italia!''.

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