Intervento del consigliere Broglio relativo alla delibera 2) nella
commissione del 06/11/2012 e richieste riguardo alla delibera 1).
Riguardo alla Delibera 1) di
cui è prevista la discussione nella 6ª commissione del 14/11/2012:
SETTORE
URBANISTICA E AMBIENTE - EDILIZIA RESIDENZIALE CONVENZIONATA
REALIZZATA
AI SENSI DELL'ART. 35 DELLA LEGGE 865/1971 E AI SENSI DELL'ART. 18 DEL
D.P.R.
380/2001 - RIMOZIONE DEI VINCOLI NELLA DETERMINAZIONE DEL PREZZO MASSIMO DI
CESSIONE E DEL CANONE MASSIMO DI LOCAZIONE DELLE UNITA' ABITATIVE E RELATIVE
PERTINENZE - APPROVAZIONE CRITERI E SCHEMA DI CONVENZIONE.
come richiesto
in modo ufficiale all’interno del Consiglio Comunale del 25/10/2012 – dove la
motivazione del ritiro della delibera è stata, dall’Assessore Martina, motivata
nell’assenza di risposta tecnica immediata, di seguito si riporta le richieste
fatte dalla Lega Nord in detto Consiglio.
Ribadendo che
questa delibera prende atto del fallimento di politiche abitative
social-comuniste pensate per fare case a basso reddito con bassi costi che
nessuno è in grado di mantenere per gli alti costi si chiede:
Segnalando la difficoltà
interpretativa dell’applicazione equa di questa delibera quando si vanno ad
affrontare alloggi realizzati in ERP rispetto a quelli di Edilizia
Convenzionata si chiede:
- Che vengano esemplificati i due casi tipo,
nel caso della trasformazione del diritto di superficie in diritto di
proprietà e che restino a memoria applicativa della delibera in oggetto.
- Che venga esemplificato il caso tipo, nel
caso di unità immobiliari realizzate in diritto di superficie non
trasformato in diritto di proprietà, che resti a memoria applicativa della
delibera in oggetto.
- Si chiede
inoltre di avere in visione lo schema di convenzione integrativa ( di cui
al punto 3 della’ultima sezione della delibera in oggetto) per valutarne
l’esatta portata.
- Si chiede di
conoscere il costo incidente delle spese di rogito nelle simulazioni di
cui sopra.
- Si chiede di
verificare la possibilità di calmierare il costo del rogito che a volte
incide più del valore di trasformazione del diritto.
Riguardo
alla Delibera 2) di cui è prevista la discussione nella 6ª commissione del
14/11/2012:
PRATICA
EDILIZIA N. 278/2012 DEL 22/05/2012 PROT. N. 21607/2012. PERMESSO DI
COSTRUIRE
IN DEROGA AI SENSI ART. 14 D.P.R. N. 380/2001 E S.M.I. E LEGGE N. 106/2011 E
S.M.I.
PER CAMBIO DESTINAZIONE D'USO DI FABBRICATO TERZIARIO INCOMPIUTO A
RESIDENZA
E TERZIARIO SITO IN VIA ANTONELLI N. 12 - PROPRIETA' SOCIETA'
METROPOLIS S.R.L. - APPROVAZIONE DEROGA.
…si rimanda alle domande e
considerazioni poste nella memoria
della Lega Nord depositata ed allegato al verbale della 6ª commissione del 06/11/2012 che, per completezza di
informazione, si inviano nuovamente.
1) Stiamo parlando di un cambio di destinazione d’uso per
edificio di interesse pubblico ma non mi sembra lo sia (vedere
Art. 14 del Testo Unico per l’edilizia)
·
Per il rilascio
di un permesso in deroga manca la condizione essenziale, ovvero l’interesse
pubblico! Lo Studio SCIOLLA-VIALE viene incaricato di formulare un parere.
( Salvo smentita, da quanto emerso in commissione sembrerebbe
che lo Studio Sciolla sia anche consulente di imprese di costruzioni ed
immobiliari in Torino , nello specifico ad esempio delle Coop. Di Vittorio ,
San Pancrazio e che l’ Avv. Sergio Viale
sia Presidente del Consorzio che sta
realizzando le Opere di urbanizzazione
previste dal P.P. della ELBI )
L’ avvocato nel parere dichiara:
“…………. che il
Consiglio Comunale dovrebbe focalizzarsi segnatamente sulla sussistenza dei presupposti individuati
dalla legge ……………… in altre parti del documento l’avvocato SCIOLLA dice che la
“circolare regionale 7/UOL non chiarisce molto lo scarno testo normativo.”
In altre parole si individua
nel Consiglio Comunale l’unico soggetto che si assume tutta la responsabilità
della decisione.
L’avvocato, in poche parole, dice che siccome l’intervento è privato non è necessario individuare uno
specifico interesse pubblico bensì bisogna verificare solo che questo permesso non sia in contrasto con interessi
pubblici prevalenti . Praticamente l’avvocato interpreta la legge
inventando un passaggio che non esiste. Secondo l’avvocato SCIOLLA Consiglio
Comunale dovrebbe interpretare l’articolo 14 in base a questa nuova normativa inventata.
Ribalta la funzione del Consiglio Comunale che da applicatore
delle leggi le interpreta e dispone !!!!
scaricando sui
consiglieri la non ottemperanza dell’Art. 14
E’ una vera
forzatura di cui il Consiglio Comunale deve essere messo al corrente.
Ma l’avvocatura del
comune di Collegno che cosa dice nel merito del Parere pervenuto ?
IN
RISPOSTA A QUESTO, AL FINE DEL RAGIONAMENTO GENERALE CHE DEVE COINVOLGERE TUTTO
IL CONSIGLIO COMUNALE, RIPORTO QUANTO RISPOSTO DAL DOTT. TOMARCHIO IN MERITO A
QUANTO SOPRA L’8 NOVEMBRE 2012 CON PROT. 46337:
“In relazione a quanto emerso nella seduta del 06.11.2012 della VI
Commissione Consiliare (urbanistica ed edilizia privata), si precisa che
l’Avvocatura Comunale ritiene condivisibili le argomentazioni svolte nel parere
legale di cui al prot. n. 37617 dell’11.09.2012 a firma dell’avv. Alessandro
Sciolla che ha affrontato in maniera esaustiva le tematiche sottese alla
normativa regionale.”
- viene
spontaneo chiedersi:
l’Avvocatura
Comunale (Avv.ti Graziella Salomone e Enrica Chiusano ) hanno letto la memoria depositata dalla
Lega Nord?
Hanno avuto la stenografia degli
interventi fatti in commissione ?
Come hanno fatto a strutturare la loro risposta con tale assoluta convinzione l ‘8 Novembre 2012 senza aver potuto leggere le spiegazioni richieste dalla memoria depositata
dalla Lega Nord all’Arch. De Cristofaro e del Geom. Gentile, in quanto il
09/11/2012 non ancora arrivata al Gruppo richiedente?
La seconda parte della risposta data dal Dott. Tomarchio riporta quanto
segue:
“Si sottolinea altresì che l’organo deputato ad assumere la decisione
sulla suddetta pratica è il consiglio comunale, così come previsto dalla legge
e dalla circolare regionale.”
E questa risposta sottintende, comunque, che tutto il
consiglio sia assolutamente consapevole che l’approvazione di questa delibera
creerebbe un PRECEDENTE, oppure no?
In ogni caso il tema di questo progetto dev’essere preso dall’origine.
Quanti Consiglieri hanno capito qual è la situazione di partenza di questo
complesso ? Il bello è che, senza alcuna capacità critica, sia già stata
predisposta la bozza di delibera favorevole, senza che si siano affrontati gli
importanti riflessi ed aspetti che questa delibera determina sul territorio di
Collegno. Quanti Consiglieri hanno capito qual è la portata di questa delibera
sul territorio di Collegno ? Gli uffici del comune ( urbanistica ed edilizia ),
paladini della difesa di un piano regolatore sballato, hanno già cambiato rotta
? trovano in questa deregolamentazione la soluzione urbanistica modello ?
Tutti i pareri e le
decisioni espressi nella bozza di delibera si basano sul parere dell’avvocato
SCIOLLA e sul Responsabile
del Procedimento geom. GENTILE che
non precisa in nessun passaggio qual è la situazione attuale dell’immobile.
1. La convenzione edilizia scaduta nel 2003 è stata
attuata integralmente ?
2. Che cosa è successo dal 2003 ad oggi ?
3. Sono passati nove anni ! I permessi edilizi durano tre
anni ?
4. Il comune di Collegno come ha gestito questa
situazione ?
5. Le aree a servizi sono state dismesse ?
6. Le aree previste ad uso pubblico in attuazione del
progetto che fine hanno fatto?
7. Gli oneri di urbanizzazione sono stati pagati?
8. Il costo di costruzione è stato pagato ?
9. L’immobile si dice che è tamponato.
10.
E’ un fabbricato
al rustico?
11.
E’ accatastato
?
12.
E’ un immobile
esistente ?
13.
Allora paga l’IMU
?
14.
La convenzione
originaria è decaduta nel 2003. A quale normativa si sottopone il fabbricato
con l’avvenuta decadenza della convenzione ?
15.
Il comune che
cosa ha perso in termini economici in questi anni di sospensione dei lavori ?
16.
Quali
provvedimenti sono stati presi per decretare la sospensione dei lavori per un
così lungo tempo ?
17.
I permessi sono
stati dichiarati decaduti ?
18.
Si richiede che tutti gli atti a supporto di
questa delibera vengano integrati in tempo utile per il voto in
Consiglio Comunale con una relazione
del dirigente dell’urbanistica che chiarisca tutti questi aspetti e rappresenti
al Consiglio Comunale la esatta
portata di una delibera in deroga di questo genere. Noi anticipiamo che dare questa deroga ad un fabbricato privato , senza alcun interesse pubblico,
vuole dire che nessun’altra richiesta in futuro potrà essere negata. Vuole dire
che chiunque potrà modificare il piano regolatore vigente e che il Consiglio
Comunale farà da segretario alla
morte della pianificazione territoriale.
19.
Si richiede che tutti gli atti a supporto di
questa delibera vengano integrati con una relazione del Responsabile del Procedimento che chiarisca tutti gli aspetti
storici e normativi vigenti. Nella Relazione
attuale del Responsabile del Procedimento si legge: “ i lavori di
costruzione del predetto fabbricato ebbero inizio in data 05/11/2002 e
successivamente alla realizzazione della struttura in cemento armato ed alla
muratura di tamponamento” ……….e
poi che cosa è successo ?
20.
Si richiede un parere scritto dell’avvocatura comunale a
supporto di questa delibera
21.
nella Bozza di
delibera si chiede di modificare l’altezza da 7 a 14 piani !!! creando un PRECEDENTE
per tutti gli altri edifici di Collegno. PR stravolto se deroga, deve valere
per tutti. Se la deroga viene concessa in un caso come questo che non ha rilevanza di interesse
pubblico , la deroga dovrà essere concessa in tutti gli altri casi che
arriveranno in consiglio comunale. E non si potrà dire e selezionare i casi
perché sì che così sarà nuovamente usata una discrezionalità da procura della
Repubblica.
22.
Il C/C si rende
responsabile di una scelta arbitraria che , tra l’altro va in contrasto con la
delibera fatta per la riduzione delle altezze degli edifici.
23.
nella Bozza di
delibera si chiede di modificare la Densità edilizia da 1.2 mq/mq a 1.6 mq/mq
!!!! Si crea così un altro PRECEDENTE
molto preoccupante.
24.
nella Bozza di
delibera ( veramente
carente di istruttoria………..oserei dire scandalosamente carente di istruttoria urbanistica e tecnica ) non
si analizza la situazione delle aree a servizi. Il PRGC attuale prevede uno
standard urbanistico di 29 mq per abitante per cubature sino a 1 mq/mq (Art. 12
norme attuazione) per cubature superiori fino a 1.20 mq/mq si arriva a 46 mq
per abitante – con questa deroga si passa a 1.60 mq/mq. Questo vuole dire che
chiunque costruisca o trasformi edifici esistenti con questo indice non assolve
più standards a servizi ? La
portata di questa deroga è molto complessa e richiede precise decisioni
tecniche ed urbanistiche a valere per tutti.
Indice edificatorio da 0,8 a
1 = 29 mq/abitante da dare a
servizi PRGC Vigente
Indice edificatorio da 1,00 a
1,20 = 46 mq/ab. da dare a
servizi PRGC Vigente
Indice edificatorio da 1,20 a
1,60 = mq ? cosa succede?
25.
nella
relazione del Responsabile del Procedimento si dice inoltre che il piano 13 e
14 del complesso restano come vani tecnici ……… che dimensioni hanno e che
funzioni dovranno svolgere ?
26.
Non
è che nel tempo si potranno trasformare anche questi in deroga ?
27.
Qual
è il parere del responsabile ?
28.
Le
norme di attuazione del PRGC vigente come si applicano ad un edificio di queste
dimensioni ?
29.
Gli
standards a servizi ed a parcheggio come vengono rispettati ?
30.
gli
standard a parcheggio su C.so Francia prevedono 3 mq di parcheggio creati sul
posto destinati a parcheggio pubblico, in questo progetto che fine fanno i
parcheggi pubblici e/o ad uso pubblico originari della convenzione ? Come e
dove sono previsti?
31.
Non esiste relazione del Responsabile
che definisca questi aspetti anzi, si demanda
ad avvenuta approvazione della deroga per la verifica degli standard … è
veramente il contrario della logica di un progetto.
32.
Se
tutto questo progetto venisse approvato come presentato si accetta una DEROGA
all’altezza, alla densità edilizia ma nulla si conosce degli standard a
servizi, parcheggi e sulla destinazione ad uso pubblico dei parcheggi.
33.
Nulla
si conosce sulla procedura attuativa e sui vantaggi pubblici di tale progetto
in deroga. Il progetto prevede un pagamento di oneri di urbanizzazione, di
costo di costruzione, di oneri aggiuntivi per grandi opere, di oneri di
allacciamento alla fognatura … e quant’altro ?
34.
Qual
è il ritorno per la Città ?
35.
In
sostanza il Consiglio Comunale deve dare un’approvazione che stravolge tutto il
modello di pianificazione del comune ( avallando un interesse privato
prevalente su una normativa ( art. 14 ) che impone che il permesso di costruire in deroga agli strumenti
urbanistici generali è rilasciato
esclusivamente per edifici ed impianti pubblici o di interesse pubblico.
36.
Si
osserva che come minimo l’interesse pubblico e rappresenta un precedente per
tutta la Città e se viene attuato occorre fare analisi su ricaduta su tutto il
nostro territorio collegnese ( ovvero occorre una adeguata relazione di
supporto del Settore Urbanistica del comune …….. non si può accettare una delibera così importante senza
un supporto di responsabilità del Dirigente del Settore Urbanistica ).
37.
A
questo punto mi sento in dovere, nella mia qualità di Capogruppo Consiliare della Lega Nord, di
chiedere il rispetto del Consiglio Comunale con l’invito ai tecnici di portare
all’approvazione documenti effettivamente analizzati nella loro portata e nel
loro impatto per non costringere il Consiglio Comunale ad esprimere pareri
azzardati che creano pericolosi PRECEDENTI.
38.
Pertanto
deposito questa relazione
affinché venga messa agli atti di questa Commissione, e richiedo al Dirigente dell’Ufficio
Urbanistico di redigere una relazione sullo stato attuale dell’immobile
rispetto alla convenzione decaduta ed alla sua ottemperanza, rispetto allo
stato dell’immobile, oltre una valutazione della non applicabilità
dell’interesse pubblico ( Art. 14) ad un edificio privato .
39.
Si
richiede inoltre l’integrazione
del parere del
Responsabile del Procedimento con le risposte ai diversi aspetti
indicati nella presente relazione, con la finalità di chiarire l’esatta
situazione tecnico edilizia di questo immobile.
40.
Se
il Consiglio Comunale approverà questa delibera, saremo noi del gruppo della
Lega Nord a chiedere “l’interesse pubblico” configurandolo come un intervento
di edilizia convenzionata a prezzi calmierati e/o di edilizia in SOCIAL HOUSING ( che abbia come destinatari la
“fascia grigia” della popolazione che vive temporaneamente una situazione di
vulnerabilità sociale: famiglie monoreddito, lavoratori in mobilità, giovani
studenti, lavoratori precari, separati con o senza figli, giovani coppie,
anziani autosufficienti ).
41.
Le
condizioni di questo progetto non sono chiare nella sua impostazione, nella sua
legittimità, nelle sue ricadute rispetto all’interesse pubblico, nelle sue
ricadute rispetto all’aspetto urbanistico e vengono portate all’esame del
Consiglio Comunale con un vulnus di informazioni veramente povero.
42.
Spero
di avere risposta in questa riunione o in Consiglio Comunale in quanto il
nostro voto è strettamente legato a tutte le sopra esposte considerazioni.
Cordiali Saluti Padani
Claudio Broglio Capogruppo - Lega
Nord Piemont Padania.
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