Dove: Consiglio Comunale
Quando: 26/05/2011 ore 23.45 circa
Oggetto, Cosa: Mozione su “NUOVO WELFARE A MISURA DI FAMIGLIA”
Perché: Chiedetelo alla Sindaco…
In sostanza è accaduto che sulla mozione in oggetto, che terminava con : << IMPEGNA il Sindaco e la Giunta comunale ad aderire al Network“Città per la famiglia”, iniziando un percorso di collaborazione con le Città aderenti volto all’individuazione di sempre migliori politiche a sostegno della famiglia.>> si aperto un dibattito dove palpabile era la voglia del PD di parlare delle famiglie di fatto sino a quando hanno sbottato raccontando che oggi bisogna accettare il fatto che ci sono varie famiglie compresa quella composta da due donne o due uomini e che bisognava modificare il testo della mozione togliendo il riferimento preciso agli articoli 29 – 30 – 31 della Costituzione italiana che regolano il comparto della famiglia per non urtare la sensibilità delle coppie omosessuali. Io che non penso di essere ne un bacchettone e ne tanto meno un bigotto, non ho desistito dal dire loro in faccia tutto quello che la gente comune pensa. Non tollero che si paragoni una famiglia naturale, composta da un uomo una donna e dai figli (propri o adottati), ad una coppia dello stesso sesso. Non si tratta di omofobia, di odio verso il diverso o chissà quale altra stereotipata targa che si affigge a coloro che, come me, non si piegano al politically correct, ma di una semplice constatazione “naturale”. Certo – è stato detto e ne convengo - esistono famiglie naturali che maltrattano o “dimenticano” i propri figli in macchina, ma questa è un’altra brutta storia e non può essere motivo per allargare in questo senso il concetto sacro di famiglia. Ho quindi dovuto andare in soccorso al consigliere Iacobucci PDL, primo firmatario della mozione, che, circondato rumorosamente dai consiglieri del PD stava trattando sull' eliminazione dal testo della sua mozione i suddetti articoli. Io, noi, la Lega Nord, non trattiamo MAI sui princìpi e con “un’invasione di campo” abbiamo ottenuto che non fossero tolti dal testo della Mozione i 3 articoli della Costituzione. Poteva finire tutto qui? Certo che no, nella dichiarazione di voto, ho ribadito il concetto che l’unica famiglia è quella naturale, sottolineando che, fermo restando la possibilità di fare ciò che si vuole sotto le proprie lenzuola, rimane il fatto che si tratta, comunque la si voglia vedere, di una situazione anomala e in questo senso, di una deviazione sessuale. La mozione alla fine è passata compresa degli articoli in questione. Abbiamo assistito "dulcis in fundo" ad un siparietto della Sindaco Accossato, la quale, tremendamente indignata dalla mia dichiarazione di voto, si è ASTENUTA sulla mozione. Si, avete capito bene, si è astenuta su un documento che va verso il miglioramento delle politiche a sostegno della famiglia. Certo, al termine di questo mandato l’Accossato non potrà più candidarsi a Sindaco, almeno per 5 anni e di conseguenza non ha bisogno del consenso delle famiglie di Collegno per essere rieletta, tuttavia, resta l’amaro in bocca per il, seppur piccolo, gesto di stizza che non ferisce certamente il sottoscritto, ma tutte le famiglie di Collegno. Ma dove siamo arrivati? Basta questo? Basta solo che un consigliere dica qualcosa che la Sindaco ritenga sbagliato perché si “astenga” su di un tema così importante come la famiglia? Non prendere posizione “favorevole” o “contraria” su di un provvedimento che comunque va a favore della famiglia non ha scusanti per un Sindaco.
Claudio Broglio Capogruppo Lega Nord Piemont Padania.
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