giovedì 12 luglio 2012
“ COSE MAI LETTE, QUANDO IN CATENE ERANO I BIANCHI ”
Per combinazione mi sono imbattuto in un articolo francese che snocciola dati allucinanti su di una realtà sconosciuta, mi ha interessato, l’ho tradotto e con lo spirito “documentaristico” voglio adesso condividerlo con voi, lo so, non c’entra con la realtà collegnese ma ritengo che inserire di tanto in tanto articoli di approfondimento socio-politico non possa di certo far male.
Gli storici, nel corso dei secoli, hanno studiato tutti gli aspetti e i minimi dettagli legati alla schiavitù - pratica veramente disumana - ma si è diffusamente parlato però della schiavitù dei neri da parte dei bianchi. Ciò che forse è meno noto alla maggior parte della gente è il processo inverso, che vede i bianchi ridotti in schiavitù dai popoli nordafricani.
Tra il 1500 ed il 1800, le popolazioni arabe hanno condotto continue campagne di rapimenti di cristiani lungo tutta la costa mediterranea ed i numeri, documentati dallo storico Davis in molti dei suoi studi, sono impressionanti.
Una volta portati in Nord Africa, gli schiavi (il cui prezzo di scambio era molto basso, dato che si parlava di scambiare uno schiavo con una cipolla), venivano fatti sfilare per le strade, in modo che la gente del posto potesse denigrarli ed offenderli pubblicamente,. Al mercato degli schiavi, erano costretti a saltellare per dimostrare di non essere zoppi e spesso obbligati a denudarsi per dare prova di essere sani. Gli schiavi ebrei erano ben pagati e i religiosi cristiani (ai quali sulla schiena veniva disegnata una croce rovesciata) ancora di più, il vaticano era disposto a pagare qualsiasi cifra per riscattare un uomo di Dio. Ecco in sintesi alcuni dati: Saccheggi da parte dei musulmani, Vieste nel 1554 resi schiavi 600 cristiani, Spagna nel 1556 resi schiavi 4000 cristiani, litorale calabrese 700 cristiani nel 1636, 100 nel 1639, 400 nel 1644. Quando i pirati turchi musulmani arrivavano sulle coste dei bianchi cristiani distruggevano, uccidevano e rubavano le campane come simbolo identitario cristiano. Questo saccheggiare, questa paura “Da chi vien par mare” ha causato in Italia e Spagna l’allontanamento delle popolazioni dalle coste con relativa perdita delle millenarie tradizioni commerciali e di navigazione. Anche in Inghilterra i pirati musulmani si diedero “un gran da fare” arrivando sino nelle acque del Tamigi. Dal 1606 al 1609 la Marina Britannica, potenza dei mari, ha ammesso di aver perso esattamente 466 navi per colpa degli schiavisti neri musulmani che invasero le sue acque. Gli uomini fatti schiavi servivano anche come rematori nei galeoni dove venivano assicurati alle caviglie con catene con un peso che andava dagli 11 ai 14 Kg. La sorte delle donne non è riportabile, mentre i bambini spesso venivano eliminati poiché rappresentavano un problema di trasporto e mantenimento. La punizione prediletta per i prigionieri era la fustigazione, un uomo soggetto a 150 o 200 colpi poteva rimanere interdetto per tutta la vita. Gli schiavi venivano esposti ad ogni sorte di violenza poiché essa era consentita, anzi, tenuto conto che per i musulmani quegli schiavi bianchi erano infedeli in quanto cristiani, meritavano ogni sorte di sofferenza come calvario per non aver scelto Allah.
Per gli schiavi la fuga era impossibile. Erano troppo lontani da casa, il più delle volte incatenati e potevano essere immediatamente identificati per le loro caratteristiche europee. Il Professor Davis, in oltre 10 anni di studi, ha sviluppato un metodo di stima per conteggiare il numero dei bianchi ridotti in schiavitù dagli arabi musulmani ed è giunto alla conclusione che in totale, tra il 1530 ed il 1780, i cristiani bianchi ridotti in schiavitù furono più di 1 milione e 400.000 unità. Con questo cosa si vuole dire? niente, si è voluto semplicemente aprire una finestra su di una realtà taciuta.
Claudio Broglio Capogruppo Lega Nord Piemont Padania - Collegno
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Giusto una precisazione, il numero di cristiani bianchi di 1 milione e 400.000 è riferito solo alla schiavitù mediterranea, ci sono poi da considerare gli slavi dell'est schiavi di tatari (tartari) e ottomani secondo gli studi più accreditati sono stati circa 3 milioni.
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