venerdì 21 dicembre 2012

CLAMOROSO, I MAYA PARLAVANO DI COLLEGNO!



Non so se parlassero della fine del mondo, ma di certo parlavano di Collegno perché proprio ieri sera un avvenimento sconvolgente ha distrutto una maggioranza. La delibera galeotta è stata quella relativa al palazzaccio di Via Antonelli:  

COSTRUIRE IN DEROGA AI SENSI ART. 14 D.P.R. N. 380/2001 E S.M.I. E LEGGE N. 106/2011 E S.M.I. PER CAMBIO DESTINAZIONE D'USO DI FABBRICATO TERZIARIO INCOMPIUTO A RESIDENZA E TERZIARIO SITO IN VIA ANTONELLI N. 12 - PROPRIETA' SOCIETA' METROPOLIS S.R.L. - APPROVAZIONE DEROGA.”

I macroproblemi legati alla delibera sono sostanzialmente due:

  1. Mancanza dell’interesse pubblico.
  2. Pericoloso precedente urbanistico per tutta la Città.
Alle nostre perplessità dettagliatamente argomentate anche in questo blog , si è aggiunta una lettera firmata da 8 esponenti della maggioranza che spiegavano al Sindaco le motivazioni relative alla richiesta di ritiro della delibera in oggetto. Mai il Sindaco è voluta andare allo scontro frontale e parte del PD e IDV al momento del voto si sono alzati dai banchi. La Lega Nord aveva già deciso da tempo di abbandonare l’Aula al momento del voto e quindi, insieme alle altre forze di opposizione e i ribelli della maggioranza si è alzata, ed è mancato il numero legale. Ora, tenuto conto che non spetta all’opposizione l’obbligo di mantenere il numero legale in Aula ma semmai alla Maggioranza, il Sindaco deve interrogarsi politicamente su questa faccenda. Un altro elemento di criticità è data dal fatto che pende già un ricorso al TAR presentato dall’Avvocato Videtta il quale sottolinea in sostanza le seguenti mancanze nel comportamento del Comune:  inadempienza degli uffici nella istruttoria preliminare per carenza di valutazione; messa in mora del comune per tempistica normativa non rispettata; ritardi nella diffusione delle informazioni, quali indagini comparative hanno articolato e/o cercato sul territorio l'Ufficio Tecnico del comune il Dirigente dell' Urbanistica e l'assessore ? assenza di parere del Responsabile dell'Urbanistica; assenza di capacità degli uffici a dipanare la teoria normativa ed a contrastare la proposta sin dal suo nascere senza mai mettere in evidenza l'esigenza dell'interesse pubblico da porre alla base della proposta,  assenza di parere e poi subalternità dell'avvocatura del comune di Collegno rispetto al parere dell'avvocato Sciolla, mancanza di rappresentazione completa della situazione in sede di commissione urbanistica, ritardo della convocazione della commissione urbanistica , mancanza di coordinamento tra Uffici e responsabili politici, assenza dell'assessore all'urbanistica, assenza del Sindaco. Ma ci sono cose procedurali ancora più gravi; Videtta scrive nel ricorso a pagina 5
1.    L'istanza è stata protocollata il 22 maggio 2012;
2.    Il Responsabile del Procedimento non ha chiesto alcuna integrazione entro il 21 giugno 2012;
3.    Il Responsabile del Procedimento non ha formulato alcuna proposta entro il 21 luglio 2012;
4.    Il Dirigente non ha "opposto motivato diniego" entro il 20 agosto 2012;
5.    sull'immobile di cui e causa non sussistono "vincoli ambientali, paesistici o culturali"
Dunque, sull'istanza proposta dalla ricorrente si è formato il silenzio assenso e, pertanto, il permesso deve essere ( anche materialmente ) rilasciato."


 Ora è già grave quello che afferma l'avvocato Videtta sulle possibili conseguenze di tutte queste mancanze degli uffici, ma in ogni caso ora abbiamo capito che manca il presupposto fondamentale all'assenso al progetto, ovvero l'interesse pubblico.
 Ma nonostante questo è grave, anzi gravissimo politicamente che nessuno entri nel merito all’operato dei nostri Tecnici comunali e dei nostri Dirigenti. debolezze che sono proseguite anche successivamente alla prima fase di silenzio assenso, come descritto sempre nel ricorso TAR dell'avvocato Videtta. Politicamente Le loro responsabilità sono gravissime perchè con il loro comportamento hanno messo in grave imbarazzo tutto il comune di Collegno sottoponendolo al rischio di una richiesta di risarcimento danni che è assurda, oltre a dare per scontato il rilascio del permesso di costruire, quando sappiamo quali siano tutte le carenze che abbiamo capito. Dov'era il Responsabile del Procedimento nei due momenti a Lui deputati per il controllo e la formulazione di una proposta ? Dov'era il Dirigente che avrebbe dovuto opporre motivato diniego Dov'era il Dirigente che avrebbe dovuto raccontare delle carenze che la mancata attuazione del PEC originario avrebbe causato alla città di Collegno? Dov'era l'Assessore all'Urbanistica ? Dov'era il sindaco della città di Collegno ?
Costoro hanno  messo a grave rischio il Consiglio Comunale e l'Amministrazione aprendo di fatto una falla grave ed un precedente per il piano regolatore di Collegno.  Penso che si siano sfiduciati da soli.  Se tali comportamenti si fossero manifestati in una realtà privata, gli attori di questo dramma, oggi sarebbero alla ricerca di un nuovo lavoro!

Cosa accadrà adesso? Probabilmente, dopo intervento di maquiagens alla delibera,verrà convocato un nuovo Consiglio Comunale con doppia convocazione affinchè nella seconda adunata il numero necessario di consiglieri sarà ridotto sensibilmente e potranno approvare la delibera della disfatta con ranghi ridotti. Ma tale risultato sarebbe comunque “una vittoria di Pirro” in quanto voluta contro una parte ormai maggioritaria del Consiglio Comunale.

Se questa sarà la strada ci riserviamo la decisione di presentare  denuncia alla procura della Repubblica affinchè analizzi tutti i comportamenti ed una denuncia alla Corte dei Corti affinchè resti in memoria che eventuali costi , ad iniziare da quelli della difesa che inevitabilmente dovremo affrontare sin dalla difesa rispetto al ricorso al TAR, vengano attribuiti ai responsabili di questa vicenda.

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