Non
so se parlassero della fine del mondo, ma di certo parlavano di Collegno perché
proprio ieri sera un avvenimento sconvolgente ha distrutto una maggioranza. La
delibera galeotta è stata quella relativa al palazzaccio di Via Antonelli:
COSTRUIRE IN DEROGA AI SENSI ART. 14 D.P.R. N. 380/2001 E
S.M.I. E LEGGE N. 106/2011 E S.M.I. PER CAMBIO DESTINAZIONE D'USO DI FABBRICATO
TERZIARIO INCOMPIUTO A RESIDENZA E TERZIARIO SITO IN VIA ANTONELLI N. 12 -
PROPRIETA' SOCIETA' METROPOLIS S.R.L. - APPROVAZIONE DEROGA.”
I
macroproblemi legati alla delibera sono sostanzialmente due:
- Mancanza dell’interesse pubblico.
- Pericoloso precedente urbanistico per tutta la Città.
Alle
nostre perplessità dettagliatamente argomentate anche in questo blog , si è
aggiunta una lettera firmata da 8 esponenti della maggioranza che spiegavano al
Sindaco le motivazioni relative alla richiesta di ritiro della delibera in
oggetto. Mai il Sindaco è voluta andare allo scontro frontale e parte del PD e
IDV al momento del voto si sono alzati dai banchi. La Lega Nord aveva già
deciso da tempo di abbandonare l’Aula al momento del voto e quindi, insieme alle
altre forze di opposizione e i ribelli della maggioranza si è alzata, ed è
mancato il numero legale. Ora, tenuto conto che non spetta all’opposizione l’obbligo
di mantenere il numero legale in Aula ma semmai alla Maggioranza, il Sindaco deve
interrogarsi politicamente su questa faccenda. Un altro elemento di criticità è
data dal fatto che pende già un ricorso al TAR presentato dall’Avvocato Videtta
il quale sottolinea in sostanza le seguenti mancanze nel comportamento del
Comune: inadempienza degli uffici nella istruttoria preliminare per carenza
di valutazione; messa in mora del comune per tempistica normativa non
rispettata; ritardi nella diffusione delle
informazioni, quali indagini comparative hanno articolato e/o cercato sul
territorio l'Ufficio Tecnico del comune il Dirigente dell' Urbanistica e
l'assessore ? assenza di parere del Responsabile dell'Urbanistica; assenza di
capacità degli uffici a dipanare la teoria normativa ed a contrastare la
proposta sin dal suo nascere senza mai mettere in evidenza l'esigenza
dell'interesse pubblico da porre alla base della proposta, assenza di
parere e poi subalternità dell'avvocatura del comune di Collegno rispetto al
parere dell'avvocato Sciolla,
mancanza di rappresentazione
completa della situazione in sede di commissione urbanistica, ritardo
della convocazione della commissione urbanistica , mancanza
di coordinamento tra Uffici e responsabili politici, assenza dell'assessore
all'urbanistica, assenza del Sindaco. Ma ci sono cose procedurali ancora più
gravi; Videtta scrive nel ricorso a
pagina 5
1. L'istanza è stata protocollata il 22 maggio 2012;
2. Il Responsabile del Procedimento non ha
chiesto alcuna integrazione entro il 21 giugno 2012;
3. Il Responsabile del Procedimento non ha
formulato alcuna proposta entro il 21 luglio 2012;
4. Il Dirigente non ha "opposto
motivato diniego" entro il 20 agosto 2012;
5. sull'immobile di cui e causa non sussistono "vincoli
ambientali, paesistici o culturali"
Dunque,
sull'istanza proposta dalla ricorrente si è formato il silenzio assenso e,
pertanto, il permesso deve essere ( anche materialmente ) rilasciato."
Ora
è già grave quello che afferma l'avvocato Videtta sulle possibili
conseguenze di tutte queste mancanze degli uffici, ma in ogni caso ora abbiamo
capito che manca il presupposto fondamentale all'assenso al progetto,
ovvero l'interesse pubblico.
Ma
nonostante questo è grave, anzi gravissimo politicamente che nessuno entri nel merito all’operato dei
nostri Tecnici comunali e dei nostri Dirigenti. debolezze che sono proseguite
anche successivamente alla prima fase di silenzio assenso, come descritto
sempre nel ricorso TAR dell'avvocato Videtta. Politicamente Le loro responsabilità sono gravissime perchè
con il loro comportamento hanno messo in grave imbarazzo tutto il comune di
Collegno sottoponendolo al rischio di una richiesta di risarcimento danni che è
assurda, oltre a dare per scontato il rilascio del permesso di costruire,
quando sappiamo quali siano tutte le carenze che abbiamo capito. Dov'era
il Responsabile del Procedimento nei due momenti a Lui deputati per il
controllo e la formulazione di una proposta ? Dov'era il Dirigente che avrebbe
dovuto opporre motivato diniego Dov'era il Dirigente che avrebbe dovuto
raccontare delle carenze che la mancata attuazione del PEC originario avrebbe
causato alla città di Collegno? Dov'era l'Assessore all'Urbanistica ? Dov'era
il sindaco della città di Collegno ?
Costoro hanno messo a grave rischio il Consiglio Comunale e
l'Amministrazione aprendo di fatto una falla grave ed un precedente per
il piano regolatore di Collegno. Penso
che si siano sfiduciati da soli. Se
tali comportamenti si fossero manifestati in una realtà privata, gli attori di
questo dramma, oggi sarebbero alla ricerca di un nuovo lavoro!
Cosa accadrà adesso? Probabilmente, dopo intervento
di maquiagens alla delibera,verrà convocato un nuovo Consiglio Comunale con
doppia convocazione affinchè nella seconda adunata il numero necessario di
consiglieri sarà ridotto sensibilmente e potranno approvare la delibera della
disfatta con ranghi ridotti. Ma tale risultato sarebbe comunque “una vittoria
di Pirro” in quanto voluta contro una parte ormai maggioritaria del Consiglio
Comunale.
Se questa
sarà la strada ci riserviamo la decisione di presentare denuncia alla procura della Repubblica affinchè
analizzi tutti i comportamenti ed una denuncia alla Corte dei Corti affinchè resti in
memoria che eventuali costi , ad iniziare da quelli della difesa che
inevitabilmente dovremo affrontare sin dalla difesa rispetto al ricorso al
TAR, vengano attribuiti ai responsabili di questa vicenda.
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