Sostegno alle scuole di montagna.
Centri antiviolenza con case rifugio.
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Sostegno alle scuole di montagna.
Centri antiviolenza con case rifugio.
Grup Consiliar Comun-a ‘d Colegn. Piassa ‘dla Republica
Gruppo Consiliare Comune di Collegno. Piazza della Repubblica.
Ø Al Presidente del Consiglio
Ø All’Assemblea Sovrana
Collegno,15/04/11
MOZIONE
Oggetto: Pausa durante il consiglio comunale
PREMESSO CHE
Durante i consigli comunali vi è un continuo passeggio di consiglieri che si recano alla buvette per consumare alimenti e bevande , creando durante le sedute disturbo e disinteresse per gli interventi in aula
VERIFICATO CHE
Nella vicina città di Grugliasco ciò non avviene in quanto il problema è stato risolto interrompendo il consiglio comunale per mezz’ora e riprendendolo subito dopo la pausa.
RITENUTO CHE
Questo comportamento non aiuti il dibattito e il confronto in aula e dia contemporaneamente una pessima impressione ai cittadini che si recano ad assistere ai consigli comunali vedendo più gente al bar che sui banchi dei consiglieri
IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA
Ad istituire la pausa ristoro di trenta minuti per tutti, dopo circa due ore dall’inizio del consiglio comunale
Cordiali saluti.
Claudio Broglio Capogruppo ____________________
Fabrizio Bardella _____________________________
Lorenzo Ceretto ______________________________
Piemont Padania
Gruppo Consiliare Comune di Collegno. Piazza della Repubblica.
Ø Al Presidente del Consiglio
Ø All’Assemblea Sovrana
Collegno,15/04/11
Nonostante i lavori che sono stati fatti a Punto Ambiente la situazione non è migliorata e le puzze continuano ad appestare le zone di Collegno e dei paesi vicini.
Vista anche la relazione dell’ASL TO 3 protocollata il 26/10/2010 dove il Dipartimento di Prevenzione mette in guardia e consiglia un monitoraggio attento delle sostanze potenzialmente pericolose (benzene,cloroformio,tricloroetilene) e la continuazione dei lavori decisivi per ridurre e possibilmente far cessare l’emissione di odori.
Fabrizio Bardella _____________________________
Lorenzo Ceretto ______________________________
Altri sei film hanno presentato domanda per beneficiare del fondo di garanzia per il cinema creato dalla Regione Piemonte: si tratta de “La delegazione” di Sergio Rubini, “Il comandante e la cicogna” di Silvio Soldini, “Amori e tradimenti” di Federico Moccia, del quarto film dei comici Ficarra e Picone, “Immaturi: il viaggio” di Paolo Genovese e “Studio illegale” di Fabio Volo. Queste produzioni, che hanno prospettive di box office superiori ai 10 milioni di euro, sono state annunciate nel corso di “New Business? Show Business!”, il workshop tenutosi il 19 aprile nel Cineporto di Torino sul fondo regionale che si propone di attrarre investimenti nel mondo del cinema, abbinando gli sgravi fiscali previsti dalla legge nazionale.
La Regione Piemonte investirà 150 milioni per il rilancio dell’Ict
La Regione Piemonte investirà 150 milioni di euro nel triennio 2011-2013 per lo sviluppo delle tecnologie della comunicazione e dell’informazione. Il Piano strategico per il comparto Ict, presentato il 18 aprile dalla Regione a sindacati, enti locali ed associazioni di categoria, rientra nel Piano per la competitività di cui si è già dotata la Regione e prevede, tra l’altro, un programma di “eHealth” che sarà attivato per progetti quali la piattaforma sanitaria elettronica, la telemedicina, il sistema di immagini in rete (Imr), la ricetta elettronica, la rete dei medici di medicina generale, la tessera sanitaria e il sistema Informativo e amministrativo contabile.
Accadeva il 20 aprile 1861
L’ITALIA IN FESTA FUCILA UN PRETE
MAURIZIO LUPO
Da La Stampa del 20/04/2011
Il Senato sabato 20 aprile 1861 approva la legge che fissa per domenica 2 giugno 1861 la «Festa nazionale dell’Italia Unita». L’atto la associa a quella che il Piemonte già commemora ogni prima domenica di giugno per celebrare lo Statuto Albertino. Alla Camera prosegue intanto un’estenuante seduta riguardante la ricostituzione dell’«esercito meridionale», l’armata garibaldina. La discussione è caldeggiata da Garibaldi. Il generale, poco contento del dibattito, è ricevuto da Vittorio Emanuele II. Hanno un lungo colloquio, durante il quale il Re cerca di dissuaderlo dal presentarsi alla Camera, per evitare disordini. I cattolici sono invece scossi da quanto pubblica la «Sentinella abruzzese». Dice che a Civitella del Tronto, dove si è consumata l’estrema resistenza delle truppe borboniche, si è riunita una corte marziale. Ha condannato a morte un sacerdote. E’ don Leonardo Zilli, di 47 anni, di Campotosto, oblato dei minori conventuali. Durante l’assedio sabaudo alla fortezza di Civitella fu l’assistente ecclesiastico delle truppe borboniche qui asserragliate. Le benedisse quando deliberarono la resistenza ad oltranza. Quando giunse l’ordine di arrendersi, firmato dal deposto Re Francesco II di Napoli, le invitò a non cedere. Tale atteggiamento viene considerato un atto di ribellione, da punire con il patibolo. E’ un segnale che le autorità italiane vogliono dare ai preti che ancora parteggiano per il sovrano borbonico.
Della serie << raccontiamole tutte le "gloriose" pagine dell'unità d'italia >>
… Questo avrebbe dovuto dire l’Assessore Scolaro quando il gruppo consiliare di Collegno della Lega Nord l’ha informato sulla situazione dei 2 Milioni di Euro provenienti dalla Provincia. Ma andiamo con ordine; L’Assessore Scolaro durante una commissione consiliare, ha dichiarato che riguardo alla costruzione del ponte sulla Dora, il Comune di Collegno ha anticipato per conto della Provincia 2 Milioni di Euro e che non gli sono ancora stati restituiti. Appena saputa la notizia, il nostro Gruppo Consiliare di Collegno della Lega Nord si è messo in contatto con i nostri esponenti in Provincia invitandoli a fare un’interrogazione in merito per focalizzare la situazione. Detto, fatto.Giovedì 14 Aprile durante il Consiglio Comunale, la Lega Nord ha informato l’Assessore Scolaro dell’avvenuta sollecitazione mediante interrogazione alla Provincia fatta dal Capogruppo della Lega Nord in Provincia . Apriti cielo! L’Assessore è andato su tutte le furie ed ha accusato il Gruppo consiliare della Lega Nord di Collegno di essersi mosso in modo “quanto meno inopportuno”. Inutile il tentativo dei Consiglieri Comunali di spiegare che l’unico movente del gruppo è stato quello di muoversi nell’interesse della Città. "Noi dobbiamo rendere conto solo ai cittadini che ci hanno votato " ha chiosato il Capogruppo della lega Nord di Collegno Claudio Broglio."
Guardando il volantino di questa Festa dell’Unità abbiamo trovato la pubblicità di una ditta che produce armi. Crede che questo possa essere coerente con i valori di un partito come il PD?
Essere pacifisti non significa mica essere disarmati. In Italia abbiamo anche fabbriche d’armi; alcune sono secolari. Non c’è nessuna polizia disarmata nel mondo. Nel nostro Paese ci sono anche tecnologie che sono al servizio di armamenti che devono servire alla sicurezza collettiva. Detto questo, io credo che la spinta verso le tecnologie possa essere maggiormente orientata nei settori civili. Io ho in testa che nei prossimi cinque – dieci anni dovremo buttare tutta la nostra innovazione sui temi dell’economia verde, che mi pare la vera nuova grande frontiera tecnologica.
Quindi pensa che la pubblicità di un cannone, come in questo caso, possa avere un senso?
Insomma, esiste un esercito, no? Non è che possiamo abolire l’esercito credo, purtroppo, per adesso.
Buona partecipazione di pubblico per la serata organizzata dalla sezione Lega Nord Collegno – Grugliasco presso la sala consiliare del Comune di Grugliasco.
Il tema “ La nuova sanità della Giunta Cota “ ha riscosso l’interesse di molti cittadini e la presenza del commissario Ares Claudio Zanon, del direttore sanitario ASL TO 3 Claudio Picco e dell’On. Davide Cavallotto ha fatto chiarezza su questo argomento così tanto discusso in questi ultimi mesi. Inoltre, ha partecipato alla serata anche il Sindaco di Grugliasco Marcello Mazzù il quale si è espresso in maniera positiva su molti aspetti trattati e discussi dal dott. Zanon durante il suo intervento.
Si è svolto il 5 aprile, presso la Sala Giunta della Regione, l’incontro fra l’assessore regionale alla Tutela della Salute e Sanità e alcuni rappresentanti del Comitato promotore della petizione popolare promossa dalla Fondazione Promozione Sociale Onlus, cui fanno capo alcune associazioni di volontariato. Durante la discussione, le associazioni hanno evidenziato alcune difficoltà nell’accesso ai servizi socio-sanitari e socio-assistenziali destinati agli anziani non autosufficienti e alle persone disabili, a causa dei presunti, asseriti tagli della Regione. L’assessore ha preso atto delle richieste e delle preoccupazioni avanzate dalle associazioni, auspicando che si metta fine alle strumentalizzazioni che vogliono attribuire alla Regione responsabilità inesistenti, ed ha ribadito che, nonostante sia stata costretta ad attuare il piano di rientro per coprire i buchi della precedente amministrazione, la Giunta regionale ha sviluppato un programma di interventi che non prevede tagli di risorse per l’assistenza residenziale, semiresidenziale e domiciliare per le persone fragili. Al contrario, è stato previsto un incremento di risorse di circa il 4 per cento rispetto a quelle assegnate alle Asl nel 2010. Il piano di rientro prevede infatti di destinare nel 2011 agli interventi citati oltre 630 milioni di euro, rispetto ai 600 dell’anno precedente. L’assessore ha inoltre sottolineato che, in una situazione in cui tutto il sistema pubblico nella sua complessità - dallo Stato, alle Regioni, ai Comuni che hanno funzioni e responsabilità dirette sul comparto del socio-assistenziale - si trova in una fase di pesante contenimento delle risorse a disposizione per tutti i servizi, la Regione Piemonte, rispetto al 2009, ha aumentato i contributi ai familiari che assistono a casa congiunti non autosufficienti (da 23 milioni di euro nel 2009 si è passati a 31 nel 2010) e garantito le risorse per gli assegni cura. Inoltre, per quanto riguarda i fondi trasferiti agli enti gestori dei servizi socio-assistenziali, è stato sottolineato ancora una volta che per il 2011 sono state garantite le stesse risorse dell’anno precedente. Al termine dell’incontro, l’assessore ha reso perciò evidente che nessun taglio è imputabile alla Regione, ribadendo l’impegno non solo alla garanzia dei servizi, ma anche a lavorare alla creazione di un sistema integrato di servizi sanitari e socio assistenziali verso il paziente fragile e cronico in tutto il suo percorso assistenziale.
Sono 63.586 gli esercizi di vicinato, 3.920 le medie strutture di vendita, 120 le grandi strutture e 253 i centri commerciali in cui operano 2.800 esercizi, per un totale complessivo di 70.426 esercizi commerciali presenti in Piemonte. Questi i primi macrodati che emergono dall’analisi della rete distributiva in sede fissa, rilevati al 1° gennaio 2010 dall’Osservatorio regionale del Commercio e presentati il 31 marzo 2011 dall’assessore regionale al Commercio. Il Piemonte si colloca infatti al terzo posto in Italia, insieme al Veneto, per numero di attività commerciali (7,2% sul totale del Paese), preceduto dalla Lombardia (12,6%) e dalla Campania (11,7%). Oltre la metà della superficie di vendita piemontese è detenuta dagli esercizi di vicinato (51%), il 32% dalle medie strutture di vendita e il restante 17% dalle grandi strutture, compresi i centri commerciali. Il 29% del totale della superficie è destinato alla vendita di prodotti alimentari o misti. Nel 2010 è stato registrato un lieve aumento degli esercizi di vicinato (+359 esercizi pari a +0,57%) mentre per le medie strutture di vendita risulta una leggera flessione (-34 esercizi) e per le grandi un lieve aumento (+3 esercizi). In crescita anche i centri commerciali con 11 nuove grandi strutture e 6 nuove medie strutture. Rimane invariato rispetto al 2009 il numero di comuni privi di esercizi commerciali, ovvero 70. Dal punto di vista territoriale risulta che il 51% dei 1.206 comuni piemontesi è servito esclusivamente da esercizi di vicinato. Per quanto riguarda il commercio su area pubblica, sono 923 i mercati ambulati e 168 i posteggi isolati, che si svolgono in 650 comuni nei quali risiede il 91% della popolazione della regione. L’Osservatorio del Commercio ha censito anche gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande: nel 2010 si contano 20.500 esercizi (in crescita, con 226 nuovi esercizi), ai quali si aggiungono 2.900 circoli privati e 998 aziende agrituristiche. Le province a più alta densità di esercizi di somministrazione (numero di esercizi per numero di abitanti) sono il Verbano Cusio Ossola e il Cuneese, ad alta vocazione turistica e a bassa densità demografica.
Con tempestività ed introducendo per la prima volta il principio di autonomia della spesa, la Giunta regionale ha approvato il 4 aprile i criteri di ripartizione dei 50 milioni di euro stanziati per gli enti locali per coprire durante il 2011 le spese di personale, funzionamento, intervento ed investimento secondo le funzioni conferite dalla Regione. Nel darne l’annuncio, l’assessore regionale agli Enti locali ribadisce il preciso impegno assunto dall’amministrazione regionale di venire incontro alle difficoltà economiche degli enti, in chiave di trasparenza e di programmazione. Come richiesto in Conferenza Regione-Autonomie locali, sono rimasti invariati i criteri di ripartizione delle risorse, come segnale preciso della volontà di non penalizzare, a fronte delle difficoltà economiche, le attività sul territorio.
Piano carceri: intesa tra Governo e Regione per due nuove strutture
Franco Ionta, commissario delegato per il Piano carceri, e Giovanna Quaglia, assessore regionale al Bilancio, delegata dal presidente Roberto Cota, hanno firmato il 24 marzo a Roma l’intesa istituzionale per la localizzazione delle aree destinate alla realizzazione di nuove strutture carcerarie in Piemonte. Il documento prevede la costruzione a Torino di un nuovo istituto penitenziario con una capienza di 450 detenuti e ad Alessandria di un padiglione detentivo da 200 posti. Le due strutture saranno edificate in tempi rapidi, secondo le disposizioni urgenti fissate dalla legge 26 febbraio 2010 n.26. In particolare, il nuovo carcere di Torino, che costerà circa 40,5 milioni di euro, sorgerà su un’area di quasi nove ettari a nord dell’istituto penitenziario delle Vallette e a sud del territorio comunale di Venaria.
BILANCIO, QUAGLIA: “BRESSO METTE LE MANI AVANTI PERCHE’ CONOSCE A PERFEZIONE IL DISAVANZO CHE HA PROVOCATO”
“Le uniche dichiarazioni ufficiali che la presidente Bresso dovrebbe fare sono le scuse ai cittadini piemontesi per il bilancio falsato che ha lasciato in eredità al Piemonte. Non possiamo accettare questo tipo di atteggiamento da chi attraverso artifizi contabili ha cercato di mascherare il disavanzo provocato dalla sua amministrazione. Mi riferisco in particolare all’ultimo atto della Giunta Bresso, che il 29 marzo 2010 con una delibera ha dato il via alla cancellazione di impegni per 707.828.118,53 milioni di euro.
In questo atto si leggono chiaramente tutte le bugie della presidente, che oggi finge di preoccuparsi per il bilancio della Regione. In realtà, conoscendo i disastri che ha lasciato cerca di mettere le mani avanti preannunciando un debito di cui evidentemente conosce a perfezione i dettagli.
Quel che è certo è che noi vorremmo continuare a lavorare con responsabilità e senza polemiche strumentali, per fare chiarezza sui conti e dare certezze nella programmazione delle risorse”.
Il "campione" del FLI è stato poi costretto suo malgrado a ritirare la firma dal DDL ma ormai la frittata era fatta. Vorrei proprio sapere cosa ne pensa il Consigiere Di Filippo del FLI di Collegno di questa performance del suo rappresentante al Senato della Repubblica. Si, stiamo parlando proprio di quel consigliere che non molto tempo fa pontificava seduto con il siuo fondoschiena sul tricolore ( che dice invece di rispettare tanto) e copriva la Lega Nord di insulti infamanti che nulla hanno a che vedere con la realtà, solo perchè il Movimento di Bossi parla di libertà dalle catene del centralismo, certo quella libertà che evidentemente per il Senatore del FLI non ha valore.
La Lega Nord collegnese su questa vicenda si è mossa subito, già la sera stessa, all'interno della riunione della CONSULTA ANTIFASCISTA PERMANENTE di cui fa parte con tutti e 3 i suoi componenti, ( il consigliere del FLI - Di Filippo, forse per motivi di opportunità, non s'è fatto vedere) ha proposto una mozione da fare in comune con tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale. Il Sindaco Accossato, entusiasta della proposta, ha abbracciato l'iniziativa producendo un documento che comprendeva in sostanza quello protocollato dalla Lega collegnese.
Si è poi deciso nella conferenza dei capogruppo di mettere a disposizione dei consiglieri e dei cittadini un libro nel quale sarà possibile porre la propria firma a condanna di questo DDL che voleva abolire il reato di riorganizzazione del partito fascista.
Claudio Broglio Capogruppo consiliare Lega Nord Piemont Padania.
Egregio Signor Sindaco di Torino Sergio Chiamparino,
ho letto su LA STAMPA del 11/02/2011 l’intervista da lei concessa al giornalista Gramellini, che con la chiusa finale le dà un consiglio sfottente da classico giornalista di sinistra con la testa piena di pregiudizi.
Senta signor Sindaco, io ho 78 anni, e quindi la sua generazione di giovani comunisti la conosco molto bene: i più infervorati finivano per fare i sindacalisti come lei,ed il vostro porvi non era quello di lavorare, ma di parlare del lavoro degli altri, cosa molto meno pesante. Continuando nel discorso, per voi giovani comunisti, il paradiso era l’URSS, e mi ricordo molto bene che nelle partite calcistiche, quando la vostra stella era contro l’Italia, il vostro entusiasmo ed il vostro cuore era per la squadra del “sole dell’avvenire”. Poi, con il tramonto del comunismo, voi maestri del trasformismo, vi siete riciclati in pseudo democratici, anche perché la “cadrega” và tenuta stretta e non bisogna mollarla per nessun motivo, essendo sempre valido il principio secondo cui:“tengo famiglia e lavorare stanca”; pensi un po’, siete anche riusciti a diventare gli alfieri del tricolore ma questo, lo dovete riconoscere, è grazie alla Lega Nord, per la quale, avendo dei dubbi sul DNA del comune denominatore della popolazione italiana, c’è la convinzione che esista lo Stato italiano ma non la nazione italiana. Voi ex e post per contraddizione avete saltato il fosso e vi siete uniti agli ex fascisti e all’alta borghesia radical-chic e massonica per inneggiare a questa nauseante retorica, non sentita, festa dei 150 anni.
Se la maggioranza del popolo del nord non sente dentro di sé questa esaltazione unitaria, un motivo ci sarà. Il motivo è che il cosiddetto Risorgimento è stato la più grande bufala degli ultimi 500 anni, voluto principalmente da una minoranza legata alla monarchia sabauda alla quale non interessava la nazione italiana ma lo Stato sabaudo e la conferma è che il re Vittorio Emanuele ha mantenuto la dicitura di 2° per confermare che era il regno sardo che si allargava e non un’altra nazione che nasceva. L’altro raggruppamento che lo volle era repubblicano ed agiva con Mazzini, che aveva come motto di tutta la sua azione politica: “armiamoci e partite”, e così mandò allo sbaraglio migliaia di ingenui che credevano in lui e nelle sue improvvisazioni. Gli ultimi rappresentanti dei cosiddetti padri della patria Cavour e Garibaldi sono da giudicare in modo differente, in quanto il primo voleva non l’unità della penisola ma tre macro Stati indipendenti ma confederati tra loro e con un presidente che poteva essere Pio IX, ma purtroppo è morto troppo presto e non sappiamo come avrebbe agito in seguito all’atto di forza garibaldino. Per quanto riguarda infine Garibaldi, il più esaltato e glorificato tra tutti, per me è solo il più grande avventuriero del XIX secolo, e mi chiedo come abbia fatto a mantenersi prima lui e poi tutta la sua famiglia, cosa che rimane un mistero mai chiarito (ma le cose misteriose sono poi quelle più facili da smontare); nelle Americhe il nostro eroe ha combattuto non per ideali, ma dove vedeva più convenienza, non sottraendosi dal fare anche il ladro di cavalli, cosa che gli costò il taglio dell’orecchio destro, motivo forse principale dei suoi capelli lunghi. In quanto all’impresa dei mille, tutto quell’eroismo e genialità militare, è bene si dica come è d’uso tra noi piemontesi “cala cala”, poiché se gli alti ufficiali borbonici non si fossero venduti, ed in primis il generale Landi comandante della piazza siciliana, la marina da guerra britannica non avesse favorito lo sbarco ed infine i servizi segreti sardi non avessero comprato la mafia, col cavolo i mille sarebbero sbarcati e avanzati di cento metri, ma avrebbero certamente fatto la fine dei predecessori mazziniani a Sapri, dove vennero tutti massacrati.
Se c’è qualcosa che i Torinesi vogliono ricordare è il massacro del 1864 in piazza San Carlo quando il re scappò di notte per Firenze ed alla popolazione che protestava per il trasferimento della capitale fu risposto sparando e facendo centinaia di morti; questi sono i veri eroi che lei Sindaco di Torino deve glorificare, ma non l’ha mai fatto. Il difetto di noi piemontesi è che non sappiamo lamentarci, il nostro DNA non è mediterraneo e teatrante, e questo spiega la peculiarità della nazione, poiché pur appartenendo allo stesso Stato, non esiste un unico popolo ma esistono tanti diversi popoli e tradizioni.
Voi ex e post non lo potete capire, perché le vostre radici le avete bruciate sull’altare del falso buonismo che è la regola numero uno del vostro riciclaggio e fingendo di non capire che così facendo rinnegate noi e non favorite loro. In tutto il mondo la sinistra è per il localismo, qui no! Perché? Perché siete stati preceduti da un movimento politico nuovo e dalla sinistra sempre dileggiato dove è confluita gente di ogni idea politica, ma unita nel credo dell’amore per la propria terra, mentre purtroppo voi non avete più nessun ideale e vi siete rifugiati nell’universalismo che è la distruzione della nostra civiltà.
Signor Chiamparino rilegga la storia, non quella insegnata negli ultimi centocinquant’anni, scritta dai vincitori, ma quella imparziale, che se cerca vedrà che la trova; leggendola capirà che il suo attuale pensiero, sicuramente in buona fede, è sbagliatissimo, ed il tempo ci darà ragione e sicuramente i nostri figli vedranno il cambiamento.
Mi creda: le scrivo con il cuore, perché il suo sentirsi torinese che crede al Risorgimento ed al plebiscito di massa mi lascia deluso, poiché è bene che lei si ricordi che il famoso plebiscito ha coinvolto non più del 2% della popolazione,e questo per me si chiama truffa.
Distinti saluti,
Gianni Ghio
Il 18 marzo 2011 la Grande Camera della Corte europea dei Diritti dell'uomo di Strasburgo ha pronunciato la sentenza definitiva sul caso Lautsi/Italia, in merito al quale lo Stato italiano aveva chiesto il riesame della sentenza di condanna del 3 novembre 2009, che aveva vietato l’esposizione del Crocefisso nelle aule scolastiche. In realtà il crocefisso è uno dei simboli della nostra storia e della nostra identità, e la cristianità rappresenta le radici della nostra cultura, quello che oggi siamo. Pertanto, l’esposizione del crocefisso nelle scuole non deve essere vista tanto per il significato religioso quanto in riferimento alla storia e alla tradizione dell’Italia. La presenza del crocefisso in classe rimanda dunque ad un messaggio morale che trascende i valori laici e non lede la libertà di aderire o non aderire ad alcuna religione. Nell'ordinamento italiano l'esposizione del crocefisso, seppure non espressamente menzionata, è regolamentata dal decreto legislativo 297/1994 (Testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado), in particolare, dall'art. 676, intitolato "norme di abrogazione" e dagli articoli 159 e 190, che includono il crocefisso tra gli arredi delle aule. Tali norme si inseriscono nella tradizione del nostro Paese e sono retaggio di altre più antiche, come il R.D. 26/4/1928 n. 1297 “Approvazione del regolamento generale sui servizi dell'istruzione elementare”) ed il R.D. 30/4/1924 n. 965 (“Ordinamento interno delle Giunte e dei Regi istituti di istruzione media”).
QUANDO LE DONNE PERDONO LE STAFFE
Brutto da dirsi e da vedersi, ieri sera è andato in onda un vero show messo in atto dalla consigliera del PD, Tiziana Sciarrino.
I fatti:
Tutto parte dalla sua votazione ad una Mozione del Consiglio Comunale del 24- 03-2011 ( di cui vi abbiamo già dato conto nelle pagine di questo blog), proposta dal PD ed emendata, in accordo con lo stesso partito della Sciarrino, dalla Lega Nord, nel quale in estrema sintesi, si chiedeva attenzione verso i lavoratori del CIDIU. La motivazione disarmante per l’astensione è stata che “si asteneva perché l’emendamento era della Lega Nord”. Inoltre, la presenza della telecamera era un’opportunità ghiotta che non ha voluto lasciarsi perdere. Sono volate all'indirizzo del sottoscritto e dei vertici del Movimento della Lega Nord, accuse gratuite di razzismo e intolleranza, nonché tutto il repertorio più becero della sinistra estrema. In 27 anni di politica ho fronteggiato attacchi ben più duri e soprattutto più intelligenti, tuttavia non mi era mai capitato di sentirmi appellare, da una rappresentante del "gentil sesso", con quel nomignolo col quale si definisce volgarmente il suino. Tenendo pur conto delle attenuanti- dovute magari a quegli sbalzi ormonali mensili, non si può tollerare una caduta di stile di siffatte elefantiache dimensioni, se non fosse altro per l'onorabilità dell'Istituzione del Consiglio Comunale.
Capogruppo Claudio Broglio