La Sala Mostre della Regione Piemonte, in piazza Castello 165 a Torino, ospita fino al 19 febbraio (orario 9/13 - 15/19, chiuso il lunedì) l’esposizione realizzata dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Comitato di Torino, sulla tragedia delle foibe e l’esodo degli italiani dall’Istria, Fiume e dalla Dalmazia, proposta nell’ambito delle celebrazioni per il Giorno del Ricordo del 10 febbraio.
La mostra è divisa in tre sezioni, che documentano la presenza degli italiani nei territori dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia dall’impero romano ai giorni nostri e la tragedia delle foibe e dell’esodo di cui furono vittime dopo l’annessione alla Jugoslavia sancita dal Trattato di Parigi del 1947.Un dramma raccontato attraverso fotografie, cimeli, testi storici e giornali dell’epoca (come la storia illustrata dell’esodo della Domenica del Corriere), che rappresentano un patrimonio storico e culturale insieme alle tanti voci dei protagonisti di quelle vicende. In particolare, la terza parte ripercorre la parabola dei profughi istriani, fiumani e dalmati che arrivarono a Torino, della vita nei campi profughi e in quello cittadino delle Casermette di Borgo San Paolo, del trasferimento nelle case del villaggio di S. Caterina nel quartiere Lucento e dell’inserimento nella vita della città.
La mostra è divisa in tre sezioni, che documentano la presenza degli italiani nei territori dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia dall’impero romano ai giorni nostri e la tragedia delle foibe e dell’esodo di cui furono vittime dopo l’annessione alla Jugoslavia sancita dal Trattato di Parigi del 1947.Un dramma raccontato attraverso fotografie, cimeli, testi storici e giornali dell’epoca (come la storia illustrata dell’esodo della Domenica del Corriere), che rappresentano un patrimonio storico e culturale insieme alle tanti voci dei protagonisti di quelle vicende. In particolare, la terza parte ripercorre la parabola dei profughi istriani, fiumani e dalmati che arrivarono a Torino, della vita nei campi profughi e in quello cittadino delle Casermette di Borgo San Paolo, del trasferimento nelle case del villaggio di S. Caterina nel quartiere Lucento e dell’inserimento nella vita della città.
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