Il primo “tagliando” al Piano straordinario per l’occupazione conferma l’efficacia delle misure adottate nel giugno scorso dalla Regione Piemonte, per dare impulso al sistema produttivo ed aiutare l’economia del Piemonte a rilanciarsi. Lo ha sostenuto il presidente Roberto Cota, che ha sottolineato: «Siamo sulla buona strada». Le cifre parlano chiaro: tanto per fare qualche esempio, sono state presentate 1609 domande per inserire disoccupati e stabilizzare chi ha un contratto temporaneo o di apprendistato, 466 per la creazione di nuove imprese (di cui 35 già ammesse ai fondi), 867 (di cui 116 da under 35) per lo sviluppo di microimprese innovative, 50 per il rafforzamento del sistema produttivo, 273 per l’innovazione nelle pmi, piccole e medie imprese, 261 per i prestiti partecipativi, 431 per la promozione all’estero, 18 per l’efficienza energetica, 154 per il risparmio energetico. Inoltre, sono stati avviati 7 master che hanno coinvolto 29 imprese con l’assunzione di 104 apprendisti, assunti 428 precari nella scuola, le Province stanno procedendo con la riqualificazione di 943 persone e stanno predisponendo i bandi per selezionare i destinatari di interventi di reinserimento occupazionale, si sono già insediati 8 aziende e 3 organismi di ricerca. «Il governo regionale si è impegnato per dare al Piemonte gli strumenti necessari per risalire la china causata dalla crisi economica - ha osservato Cota durante la presentazione dei dati, mercoledì 16 febbraio in Regione, con l'assessore allo Sviluppo economico, Massimo Giordano, ed il presidente di Finpiemonte, Massimo Feira -. Avevamo promesso che nei primi cento giorni avremmo predisposto un piano straordinario per sostenere il lavoro. Lo abbiamo fatto in cinquanta, proprio per assicurare un’azione che fosse incisiva e veloce, efficace e semplice da attuare. I dati che leggiamo ora ci dicono che siamo sulla buona strada». Il presidente ha però invitato a «non cantare vittoria, perché con il buon senso ed i piedi ben piantati a terra ci rendiamo conto che la crisi non è del tutto sconfitta e la competizione sui mercati internazionali è sempre più serrata. Le imprese piemontesi hanno comunque lavoratori e imprenditori in grado di sostenere questa sfida». L’assessore Giordano ha sostenuto che «i risultati sono in grande maggioranza positivi, ma ci sono ancora margini di miglioramento. Credo che possiamo essere soddisfatti di come si stia sviluppando l’evoluzione di tutto il sistema di sostegno».
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