Il 22 settembre il Presidente del Gruppo regionale della Lega Nord Mario Carossa ha presenziato alla cerimonia di posa una di una corona commemorativa di fronte alla lapide, situata in piazza San Carlo a Torino, che ricorda i martiri torinesi del 21 e 22 settembre 1864.
La cerimonia è stata fortemente voluta dalla Lega Nord, che fin dagli anni ’90 si è battuta per la posa della lapide commemorativa ottenuta poi nel 1999.
Un atto, quello dello scorso settembre, che ricorda degnamente le 52 vittime e i 187 feriti che seguirono i moti di protesta nati dallo spostamento della capitale del neonato Stato italiano da Torino a Firenze e sedati nel sangue dall’esercito sabaudo.
“Erano cittadini normali, tra cui molti giovani tra i 17 e 25 anni, lavoratori, fabbri, facchini, carpentieri, vetrai – ha ricordato Mario Carossa nel suo discorso – i quali si sentirono, evidentemente, traditi dall’allora neonato Stato italiano che decise di ripagare i piemontesi dei sacrifici e del sangue versato nell'avventura del Risorgimento privando Torino dello status di capitale. Questo creò una rottura tra la ragion di Stato, che ormai si orientava a Roma, e i sudditi subalpini, preoccupati e consapevoli del fatto che la perdita della condizione di capitale, e quindi anche dei ministeri portasse anche a un drastico ridimensionamento dei posti di lavoro. Quella del 1864 può a buon diritto considerarsi la prima strage impunita dello Stato italiano, che generò la prima commissione d’inchiesta del neonato Governo la quale, già allora, non arrivò ad alcun colpevole.
Ricordare questo evento sanguinoso che coinvolse la nostra città, un episodio che la Storia ufficiale ha fatto passare in secondo piano e che in molti ancora oggi ignorano, è molto importante. E’ un tributo dovuto ai nostri avi. Dopo la cerimonia dello scorso settembre, la Lega Nord auspica che tale ricorrenza venga celebrata ogni anno”.
Mario Carossa
Presidente Gruppo Regionale
Lega Nord Bossi
La cerimonia è stata fortemente voluta dalla Lega Nord, che fin dagli anni ’90 si è battuta per la posa della lapide commemorativa ottenuta poi nel 1999.
Un atto, quello dello scorso settembre, che ricorda degnamente le 52 vittime e i 187 feriti che seguirono i moti di protesta nati dallo spostamento della capitale del neonato Stato italiano da Torino a Firenze e sedati nel sangue dall’esercito sabaudo.
“Erano cittadini normali, tra cui molti giovani tra i 17 e 25 anni, lavoratori, fabbri, facchini, carpentieri, vetrai – ha ricordato Mario Carossa nel suo discorso – i quali si sentirono, evidentemente, traditi dall’allora neonato Stato italiano che decise di ripagare i piemontesi dei sacrifici e del sangue versato nell'avventura del Risorgimento privando Torino dello status di capitale. Questo creò una rottura tra la ragion di Stato, che ormai si orientava a Roma, e i sudditi subalpini, preoccupati e consapevoli del fatto che la perdita della condizione di capitale, e quindi anche dei ministeri portasse anche a un drastico ridimensionamento dei posti di lavoro. Quella del 1864 può a buon diritto considerarsi la prima strage impunita dello Stato italiano, che generò la prima commissione d’inchiesta del neonato Governo la quale, già allora, non arrivò ad alcun colpevole.
Ricordare questo evento sanguinoso che coinvolse la nostra città, un episodio che la Storia ufficiale ha fatto passare in secondo piano e che in molti ancora oggi ignorano, è molto importante. E’ un tributo dovuto ai nostri avi. Dopo la cerimonia dello scorso settembre, la Lega Nord auspica che tale ricorrenza venga celebrata ogni anno”.
Mario Carossa
Presidente Gruppo Regionale
Lega Nord Bossi
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