In
platea, pochi stranieri, due zingari, una decina di cittadini e altrettanti
“professionisti dell’integrazione”. Si
parte da un filmato che ritrae una bambina marocchina contrariata per
essere identificata come straniera, dopo il cortometraggio, che aveva il solo
scopo di predisporre la platea ad accogliere con benevolenza le istanze degli
stranieri e degli zingari di Collegno, si passa ad una valanga di dati trasmessi
con slides, in cui si vede il peso dei cittadini stranieri nel nostro tessuto
sociale cittadino. Un lavoro accurato. Dopo si dà finalmente la parola al
pubblico ma, dopo due o tre interventi
tecnici dagli “addetti ai lavori” in cui
si presentano incomprensibili progetti
lunari di integrazione, un cittadino riporta tutti alla nuda realtà; Racconta infatti,
con la voce rotta dall’emozione, la sua drammatica esperienza: Un furto in casa
per mano degli zingari. E’ un intervento secco, privo di fronzoli , duro …
Apriti cielo! prevedibili contestazioni dalla piccola platea di stranieri e
zingari. Poi è la volta di un giovane Rom che – chapeau – è riuscito a costruirsi una vita normale
ma per fare questo 5 anni fa ha dovuto scappare dal campo nomadi di Collegno.
Parla di un progetto con i ragazzi che sono il 50% degli abitanti del campo ai
quali vorrebbe insegnare che “andare a scuola è bello” . Ma come fanno questi
ragazzi a condividere questo messaggio quando vivono in un ambiente che lancia
loro messaggi che vanno nella direzione
opposta? Poi è la volta di qualche
insegnante dalla “R” moscia che parla di integrazione degli zingari nel tessuto
sociale ed edilizio della Città. Peccato che le notizie che ci arrivano, ad
esempio dal quartiere Oltre Dora, ci raccontano di una famiglia Rom che è stata
messa in un condominio e poi, misteriosamente, gli altri inquilini hanno
trovato l’ascensore danneggiato, le scale imbrattate e sempre “qualcuno misteriosamente”
ha voluto imporre le proprie”abitudini” a tutti gli altri condomini, una di
queste famiglie sconvolta e coraggiosa, si è rivolta alla Lega Nord. Ed è la volta dei componenti della Consulta
degli stranieri che, oltre a criticare il loro stesso organismo di
rappresentanza, alternano una serie di
luoghi comuni che vanno dal chiedere per gli zingari l’autogestione del campo,
al racconto di uno straniero che parla delle brutalità che avvengono nel suo
Paese che, per quanto degne di considerazione, certo nulla avevano a che fare col tema della serata. Poi
intervengo in qualità di Capogruppo della Lega Nord Piemont Padania; Ribadisco
che il nostro Movimento NON è
assolutamente favorevole al consigliere straniero aggiunto poiché pensiamo che
sia meglio che, una volta acquisita la
cittadinanza italiana, la persona in oggetto si candidi per entrare così a pieno titolo tra i banchi
del Consiglio e non cooptato come una “razza protetta” e poi, di quale etnia
dovrebbe essere? La comunità più o la meno numerosa in Città? Come potrebbe
sentirsi rappresentato un marocchino da un rumeno? Noi a suo tempo abbiamo invece
presentato una Mozione che chiedeva di dare un vero peso a tutte le consulte,
compresa quindi quella degli stranieri, una sorta di meccanismo che
potesse riportare in commissione
consiliare quel provvedimento che avesse trovato la contrarietà della consulta stessa.
Mozione RESPINTA perché va bene la consulta ma basta che non rompa! Ho
sottolineato inotre che NON siamo d’accordo con
quanto fatto dalla maggioranza di sinistra riguardo all’aver concesso la
cittadinanza onoraria a tre bimbi stranieri per il solo fatto di essere nati a
Collegno, ma ho ribadito che siamo
pronti a consegnare l’onorificenza ad un cittadino straniero o no, che
si sia distinto per validi motivi nella nostra Città. Insomma io e gli altri consiglieri della
Lega; Bardella e Ceretto, abbiamo usato parole che nella sala non erano ancora state
pronunciate come: Rispetto delle regole, delle Leggi, difesa della Nostra
Identità, delle nostre tradizioni che, con buona pace del mondo, devono essere
salvaguardate prima di promuovere culture e tradizioni diametralmente opposte.
Bardella ha posto l’accento sulla differenza di trattamento nei confronti di cittadini Rom e cittadini
regolari in merito all’istruzione obbligatoria e non solo. Perché nel caso del
genitore NON Rom, a fronte di un comportamento scorretto nei confronti del
figlio, questo gli viene sottratto e non accade invece il contrario? Non è
possibile tacere di fronte a questa discriminazione che alla fine colpisce i
ragazzi e ferisce il rispetto per le Leggi che nutrono tutti gli altri
collegnesi. Ceretto ha esordito con una provocazione : Fare un’aula scolastica
nel campo nomadi e ha ribadito, in merito al problema degli stranieri, quello
che la Lega Nord dice da anni; aiutiamoli a casa propria evitando un inumano
esodo per loro e problemi aggiuntivi alla nostra, già provata, società. Nessun documento è stato sottoposto al vaglio
del consiglio e alla fine il Sindaco, vedendo che in aula erano rimasti in
numero maggiore solo stranieri, ha ritenuto che non fosse nemmeno il caso di
intervenire chiudendo uno dei consigli comunali più inutili della storia.
Chiederemo quanto ci è costato questo scherzo voluto dal consigliere Lava della
Civica e avvallato con entusiasmo dagli altri compagni.
Claudio Broglio Capogruppo Lega Nord
Piemont Padania – Collegno.
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