Il conto alla rovescia del pagamento dell’acconto del nuovo ‘balzello’
IMU è prossima e i collegnesi si approssimano a compilare il modello
F24, riprendendo il rito dello ‘sportello’ che dal 2008 si era
interrotto per le prime case. L’imposta voluta dal governo Monti nella
manovra “Salva-Italia” diventa realtà per molti possessori di immobili e
viene a gravare sui loro portafogli. Si rende utile tracciare le
principali caratteristiche di questa imposta, nonché le sostanziali
differenze rispetto alla fisionomia che assumeva all’interno del
“Decreto sul Federalismo Municipale” (D. Lgs. 14 marzo 2011, n. 23,
artt. 8 e 9). L’originaria formulazione dell’IMU (acronimo per Imposta
Municipale Unica) era destinata ad accorpare l’imposta sul reddito
delle persone fisiche, per la sua componente immobiliare, […] e
l’imposta comunale sugli immobili. Peraltro, l’imposta annoverava tra i
suoi presupposti “il possesso di immobili DIVERSI dall’abitazione
principale” e la sua decorrenza era prevista al 2014.
Oggi, invece, L’IMU (impropriamente, dato che la nuova imposta non è “unica”) è stata completamente rivista e la sua entrata in vigore è stata anticipata di due anni, giustificandola come “sperimentale” , prima della sua entrata in vigore “a pieno regime” nel 2014 (giustificazione che non regge, perché non è stato previsto dalla legge il vaglio degli effetti prodotti dall’anticipazione del tributo.). Il pagamento di questa imposta presuppone il possesso di un immobile, fabbricato o terreno che sia. Si distingue altresì fra la prima casa e le altre proprietà, imponendo aliquote e modalità di versamento differenti. Non ci dilunghiamo ora in ulteriori dettagli tecnici: basti ricordare che l’aliquota ( di base o modificata dal comune ) si applica sulla rendita catastale rivalutata del 5% e moltiplicata con il moltiplicatore dato dalla categoria catastale.
Veniamo ora alle note dolenti! Il Comune incassa l’importo dell’IMU e riserva allo Stato la quota di imposta pari al 50% dell’importo calcolato applicando alla base imponibile di tutti gli immobili ( tranne l’abitazione principale e le relative pertinenze ) l’aliquota dello 0,76% . Il resto, invece, rimane al Comune. In altre parole, dall’IMU “federalista”, dove il destinatario dell’introito doveva essere il solo Comune, si è passati all’IMU del decreto “Salva-Italia”, nella quale una parte consistente degli introiti va allo Stato. Inoltre, il Comune viene messo in difficoltà dal fatto che il maggior gettito IMU rispetto a quanto introitato con l’ICI viene compensato da una RIDUZIONE di pari importo del fondo sperimentale di riequilibrio destinato ai Comuni. L’impatto di questo sarà molto pesante per le risorse di ciascun Comune, che si vedrà costretto a stimare con estrema difficoltà le risorse a disposizione. In sostanza, un Comune potrebbe vedersi costretto ad aumentare le aliquote senza però potersi trattenere tutte le risorse raccolte, ed anzi, vedendosi tagliati di pari importo le risorse del fondo di riequilibrio di propria spettanza.
La Lega Nord è fortemente contraria a questa tassa che va a colpire i cittadini nel bene più importante frutto di enormi sacrifici. L’IMU di Monti non è certo l’IMU immaginata dalla Lega nel governo precedente. Tutti i passi fatti verso il Federalismo fiscale si sono fatti all’indietro. Peggio, non esagero se dico che siamo tornati alla monarchia dove il potente “regna” non eletto del popolo ma direttamente per la volontà del Dio (dell’alta finanza), dove il Sovrano, esige il pagamento dei tributi e non si preoccupa di come i suoi “sudditi” potranno pagare. Volendo dare un’immagine grottesca, lasciando alla vostra immaginazione la ricollocazione dei nomi e dei ruoli, possiamo dire che ci troviamo di fronte a un provetto Principe Giovanni d’Inghilterra e del suo famigerato esattore, lo Sceriffo di Nottingham. L’unico motivo di speranza che possiamo darvi in questo scenario inquietante e leggendario è che Robin Hood … ha la camicia verde!
Consiglieri Comunali: Claudio Broglio – Fabrizio Bardella – Lorenzo Ceretto
Oggi, invece, L’IMU (impropriamente, dato che la nuova imposta non è “unica”) è stata completamente rivista e la sua entrata in vigore è stata anticipata di due anni, giustificandola come “sperimentale” , prima della sua entrata in vigore “a pieno regime” nel 2014 (giustificazione che non regge, perché non è stato previsto dalla legge il vaglio degli effetti prodotti dall’anticipazione del tributo.). Il pagamento di questa imposta presuppone il possesso di un immobile, fabbricato o terreno che sia. Si distingue altresì fra la prima casa e le altre proprietà, imponendo aliquote e modalità di versamento differenti. Non ci dilunghiamo ora in ulteriori dettagli tecnici: basti ricordare che l’aliquota ( di base o modificata dal comune ) si applica sulla rendita catastale rivalutata del 5% e moltiplicata con il moltiplicatore dato dalla categoria catastale.
Veniamo ora alle note dolenti! Il Comune incassa l’importo dell’IMU e riserva allo Stato la quota di imposta pari al 50% dell’importo calcolato applicando alla base imponibile di tutti gli immobili ( tranne l’abitazione principale e le relative pertinenze ) l’aliquota dello 0,76% . Il resto, invece, rimane al Comune. In altre parole, dall’IMU “federalista”, dove il destinatario dell’introito doveva essere il solo Comune, si è passati all’IMU del decreto “Salva-Italia”, nella quale una parte consistente degli introiti va allo Stato. Inoltre, il Comune viene messo in difficoltà dal fatto che il maggior gettito IMU rispetto a quanto introitato con l’ICI viene compensato da una RIDUZIONE di pari importo del fondo sperimentale di riequilibrio destinato ai Comuni. L’impatto di questo sarà molto pesante per le risorse di ciascun Comune, che si vedrà costretto a stimare con estrema difficoltà le risorse a disposizione. In sostanza, un Comune potrebbe vedersi costretto ad aumentare le aliquote senza però potersi trattenere tutte le risorse raccolte, ed anzi, vedendosi tagliati di pari importo le risorse del fondo di riequilibrio di propria spettanza.
La Lega Nord è fortemente contraria a questa tassa che va a colpire i cittadini nel bene più importante frutto di enormi sacrifici. L’IMU di Monti non è certo l’IMU immaginata dalla Lega nel governo precedente. Tutti i passi fatti verso il Federalismo fiscale si sono fatti all’indietro. Peggio, non esagero se dico che siamo tornati alla monarchia dove il potente “regna” non eletto del popolo ma direttamente per la volontà del Dio (dell’alta finanza), dove il Sovrano, esige il pagamento dei tributi e non si preoccupa di come i suoi “sudditi” potranno pagare. Volendo dare un’immagine grottesca, lasciando alla vostra immaginazione la ricollocazione dei nomi e dei ruoli, possiamo dire che ci troviamo di fronte a un provetto Principe Giovanni d’Inghilterra e del suo famigerato esattore, lo Sceriffo di Nottingham. L’unico motivo di speranza che possiamo darvi in questo scenario inquietante e leggendario è che Robin Hood … ha la camicia verde!
Consiglieri Comunali: Claudio Broglio – Fabrizio Bardella – Lorenzo Ceretto
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