COMUNICATO STAMPA REGIONE PIEMONTE
Torino, 08 settembre 2011
MACCANTI: INSEDIATO TAVOLO POLITICO PER UN NUOVO SISTEMA DI WELFARE
L’assessore agli Enti Locali della Regione Piemonte Elena Maccanti ha insediato questa mattina a Torino, nella Sala Giunta della Regione Piemonte, il tavolo regionale con le Organizzazioni Sindacali e le Autonomie Locali per la definizione del nuovo sistema di welfare della Regione Piemonte. Hanno partecipato al tavolo le tre organizzazioni confederali, Cgil, Cisl e Uil, e le cinque organizzazioni rappresentative delle Autonomie Locali, Anci Piemonte, Uncem, Upp, Anpci e Lega Autonomie.
“Le politiche sociali e la ridefinizione del sistema di welfare regionale – ha affermato l’assessore Maccanti – rappresentano una assoluta priorità della Giunta regionale. Lo abbiamo dimostrato confermando, seppur in un quadro di gravi difficoltà di bilancio ereditato dalla precedente Giunta e di importanti riduzioni di stanziamenti statali, i fondi destinati al settore, impegnandoci anche ad assorbire in parte la riduzione del fondo indistinto. L’avvio del confronto con Organizzazioni sindacali e con le Autonomie locali per l’elaborazione di un nuovo modello di welfare era un impegno assunto nello scorso mese di luglio, in fase di concertazione sulla ripartizione del fondo indistinto. Oggi paghiamo il prezzo di scelte mai fatte ed è ormai ineludibile segnare un punto di rottura con il passato, quando si è sempre contato sull’invarianza di risorse e su una sua tradizionale crescita, per arrivare a definire i servizi che siamo in grado di garantire alle nostre famiglie. L’obiettivo è quello di definire insieme i livelli essenziali delle prestazioni sociali e di riorganizzare i servizi sulla base dei costi, dei bisogni e delle risorse disponibili. E’ questo il mandato che questa mattina abbiamo dato, insieme a un preciso cronoprogramma, a un tavolo tecnico che lavorerà, fin dalla prossima settimana, alla fotografia dell’esistente – chi fa che cosa e con quali costi – e alla proposta di livelli essenziali delle prestazioni con la definizione dei costi standard e della composizione della quota capitaria sociale regionale e territoriale. In un momento di gravissima difficoltà come questo, riteniamo sia questa la risposta giusta e tempestiva per garantire i servizi ai nostri cittadini”.
“La Cigl – dichiara Laura Seidita, Segretario regionale Cgil Piemonte - esprime il proprio apprezzamento per la rapidità con la quale l'Assessore Maccanti ha convocato le parti e condivide la necessità di costituire un tavolo tecnico che rappresenti in modo efficace la realtà dei servizi socio assistenziali nella Regione e individui i livelli essenziali delle prestazioni sociali. I livelli essenziali dovranno essere direttamente correlati ai diritti di cittadinanza da garantire in modo omogeneo nel territorio a partire da quanto disposto dalla Legge 328/2000 e dalla L.R. 1/2004. La CGIL esprime forte preoccupazione per il taglio dei finanziamenti alle Regioni e agli Enti Locali decisi con la recente manovra economica del Governo Nazionale. Ritiene che la Giunta Regionale debba mettere a disposizione dei servizi sociali nuove risorse per garantire la tenuta del sistema di welfare piemontese che deve rappresentare un'assoluta priorità nell'assunzione delle scelte di governo regionale”.
“La Cisl – dice il segretario Giovanna Ventura - partecipa al tavolo regionale con l’obiettivo di affermare le esigibilità dei diritti sociali dei lavoratori e delle loro famiglie, con particolare riferimento ai temi della non autosufficienza e delle nuove povertà. La crisi impone una attenzione straordinaria e massima trasparenza su servizi e risorse a ogni livello”.
Secondo Lorenzo Cestari, Responsabile Politiche Sociali Segreteria Regionale Uil Piemonte, “il tavolo deve dimostrare la volontà delle Istituzioni, della politica e delle forze sociali per riformare il sistema della protezione sociale a favore dei cittadini più deboli. Occorre uno sforzo comune per arrivare a definire i livelli essenziali delle prestazioni a cui i cittadini hanno diritto, il loro finanziamento garantendone le risorse, ma anche innovando il sistema adeguandolo a quelle nuove povertà che la crisi della nostra regione sta evidenziando concretamente”.
Roberto Montà, delegato per Legautonomie esprime “soddisfazione per l’apertura del tavolo, che rappresenta il mantenimento dell’impegno assunto in sede di riparto del fondo unico 2011. L’obiettivo a questo punto è che tutti i soggetti seduti al tavolo si assumano la responsabilità di concorrere al ridisegno del sistema di welfare piemontese, garantendo ai cittadini diritti e servizi a partire dall’innovazione dei modelli gestionali” .
“Ritengo che l'apertura del tavolo odierno – dichiara Amalia Neirotti, Presidente Anci Piemonte - possa rappresentare un punto di svolta per le politiche sociali della nostra regione. I problemi che si devono affrontare sono molto rilevanti e vanno dalla definizione di un diritto sociale veramente esigibile, alla quantità di risorse che lo possono garantire. L'Anci Piemonte porterà un contributo importante che consiste nell'elaborazione di un lavoro conclusosi nello scorso mese di luglio, intorno ai livelli essenziali, nato da un confronto tra il vicepresidente Anci Piemonte Salvatore Rao, alcuni Direttori di Consorzi socio-assistenziali e i tecnici della Regione Piemonte. Il cuore del problema è rappresentato dalla quantità di finanziamenti nazionali alle politiche sociali compromesso nel 2011 con un taglio di 12 milioni di euro per il solo Piemonte e per la prospettiva di un 2012 con risorse ulteriormente ridotte".
"L'Uncem - spiegano il presidente della Delegazione piemontese, Lido Riba e il presidente della Comunità montana Alpi del Mare, Ugo Boccacci - è favorevole all'istituzione di un tavolo tecnico per trovare soluzioni uniche e condivise, su tutto il territorio regionale, relative ai servizi socio-assistenziali. E' necessario avere un cronoprogramma chiaro e ben definito, così da accelerare i tempi nella stesura delle linee guida, in funzione delle risorse finanziarie disponibili. E' altresì molto importante garantire una positiva autonomia decisionale a Comunità montane e Consorzi, affinchè possano rispondere con efficacia alle esigenze del territorio, in particolare di quello montano con le sue specificità".
“Prendiamo atto molto favorevolmente Franca Biglio, Presidente dell’ Anpci - del metodo che ha adottato e continua ad utilizzare la Regione attraverso un confronto molto serio, serrato e continuativo. C’è una discontinuità rispetto al passato e si ha la netta sensazione che la Giunta regionale non voglia decidere per proprio conto, ma insieme; per noi che quotidianamente ci vediamo piovere normative dall’alto, il lavorare “insieme con” significa lavorare concretamente per i nostri cittadini”.
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