lunedì 19 settembre 2011

SANITA': LA SVENDOLA PUGLIESE


C'è davvero un abisso tra la propaganda messa in atto per delegittimare l'attuale Governo regionale e la realtà. Un esempio?


Il Governatore Roberto Cota è stato più volte messo alla berlina per un piano sanitario, definito “di lacrime e sangue” da una Sinistra che ha speso fiumi d’inchiostro per parlare di tagli agli ospedali e chiusure di reparti. Tagli e chiusure delle quali in Piemonte non s’è vista neanche l’ombra. Tutto solo perché nel piano regionale sono utilizzate le parole “razionalizzazione” (che non vuole dire taglio ma un utilizzo più razionale delle risorse) ed “efficienza”.
Ma cosa accade nel resto d’Italia, ad esempio nella Puglia governata dall’icona della sinistra Nichi Vendola? Il Piano presentato il 2 luglio 2010 e messo a punto dalla giunta Vendola alla guida della Puglia, impegnata a rientrare dallo sforamento del bilancio avvenuto tra il 2006 e il 2008 per più di 350 milioni di euro, sforamento realizzato dalla giunta guidata dallo stesso Vendola nella legislatura precedente, prevedeva: la chiusura definitiva di 18 ospedali, per accorpamenti in nuovi presidi o riconversioni; una netta diminuzione dei posti letto: - 2.200 posti entro il 2012; l’introduzione di una vera e nuova tassa da un euro per ogni ricetta; il ripristino del ticket (che era stato eliminato come promessa per l’elezione nel 2005) per tutti coloro che sino ad oggi, rientrando nella fascia di reddito entro i 29mila euro l’anno, ne erano esentati. Il blocco totale del turn-over (la non sostituzione del personale in uscita) in una misura tra il 40 e il 60% nel triennio 2010 - 2013.

Ecco il vero volto della Sinistra a parole falsamente buonista e nei fatti infallibile esattore nelle tasche dei cittadini.

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