Addio
pensione per mafiosi e terroristi. L'emendamento presentato dai senatori
leghisti,Sandro Mazzatorta, Angela Maraventano e Roberto
Mura, prevede che in caso di "sentenza di condanna" per i reati
di terrorismo, mafia e stragismo "il giudice disponga la sanzione
accessoria della revoca" dell'indennità di disoccupazione, dell'assegno
sociale, della pensione sociale e della pensione per gli invalidi civili.
Inoltre è prevista "la revoca dei trattamenti previdenziali" qualora
questi derivino "da un rapporto di lavoro fittizio a copertura di attività
illecite". Comunque "i condannati possono beneficiare, una volta che
la pena sia stata completamente eseguita e previa presentazione di apposita
domanda, delle prestazioni previste dalla normativa vigente in materia, nel
caso in cui ne ricorrano i presupposti". Entro tre mesi dalla data di
entrata in vigore della legge, il ministro della Giustizia, d'intesa con il
ministro del lavoro, "trasmette agli enti titolari dei relativi rapporti
l'elenco dei soggetti già condannati con sentenza passata in giudicato"
per i reati di terrorismo, mafia e stragismo per rendere operativa la revoca,
senza che questo abbia effetti retroattivi.
"Grazie all'impegno del vicepresidente Mazzatorta e di tutto il gruppo
della Lega Nord abbiamo raggiunto un risultato davvero importante",
ha dichiarato Federico Bricolo, capogruppo leghista a Palazzo
Madama.Mazzatorta, primo firmatario dell'emendamento in questione e capogruppo
per il Carroccio in commissione lavoro, ha evidenziato evidenzia che
"questa norma dimostra l’impegno costante e determinato della Lega Nord
nel contrasto alle organizzazioni criminali anche sotto il profilo della revoca
di trattamenti e benefici economici che lo Stato non può elargire a persone
colpevoli di reati di gravissimo allarme sociale come lo sono proprio i delitti
di mafia e di terrorismo”.
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