venerdì 18 maggio 2012

UN FISCO PIU' UMANO PER IL RILANCIO

Il tema che ha caratterizzato questa settimana è il rapporto sempre più problematico tra fisco e cittadini. Anche in Piemonte, infatti, contiamo purtroppo le prime vittime tra coloro che non riescono più a gestire situazioni debitorie nei confronti dello Stato e, per disperazione, si lasciano andare a gesti estremi. Personalmente penso che una società di riscossione, così come il fisco, non debba essere percepita, come accade invece oggi, come il nemico da combattere. Con un approccio differente e dal ‘volto umano’, infatti, si potrebbe da un lato allentare una pressione su famiglie ed imprese a volte davvero inaccettabile e dall’altro rendere più responsabili i contribuenti. Lo scopo di chi riscuote, del resto, non deve essere quello di mandare sul lastrico famiglie e imprese. Sarebbe auspicabile che la riscossione dei tenesse conto delle specificità di ogni singola situazione debitoria. Mettere in grave crisi una famiglia o far fallire un’azienda non conviene neppure allo Stato: se un’impresa muore, chi paga le tasse l’anno dopo? Non ha poi alcun senso neppure che un debito debba raddoppiare o triplicare nel giro di pochi anni come accade oggi. Per ovviare a tutte queste criticità sono orgoglioso di poter dire che la Regione Piemonte sarà la prima del Paese a non servirsi più di Equitalia per la riscossione dei tributi. Grazie all’approvazione di un emendamento alla legge finanziaria regionale, il Piemonte potrà costituire un ente di riscossione regionale per il recupero dei tributi locali. La novità nasce dalla sintesi di istanze politiche trasversali e prende spunto anche da esperienze importanti come quella del consigliere Udc Goffi su Equitalia. Naturalmente vogliamo che questo nuovo organismo regionale di riscossione sia caratterizzato da un approccio più umano nei confronti dei cittadini, con criteri per la riscossione più favorevoli ai contribuenti. Penso alla riduzione dell'aggio ai minimi rispetto al 9% per cento applicato da Equitalia; alla creazione di una rete capillare di sportelli del contribuente che permetteranno di non far cadere sulle spalle dei cittadini, spesso impreparati, il peso degli errori della pubblica amministrazione. Chi riceverà una cartella non si dovrà sentire con le spalle al muro: bisognerà presentare fin da subito tutto il ventaglio di opportunità possibili, spiegare al contribuente che non è la fine del mondo e instaurare subito un canale di comunicazione. Chi lo dice, ad esempio, che non ci possano essere degli errori nei calcoli e che la persona possa dimostrare la sua buona fede? Occorre un ufficio di relazione con il pubblico che accompagni il contribuente. Vogliamo dare un servizio migliore. Questo nuovo ente consentirà infine alla Regione e ai Comuni che aderiranno di beneficiare in maniera equa e compartecipata, dei profitti della riscossione, che verranno pertanto investiti sul territorio e non confluiranno più al ministero dell'Economia. In altre parole più federalismo fiscale, più equità, più autonomia e più trasparenza. L’altro evento importante della settimana è stato il Salone Internazionale del Libro di Torino, dove ho annunciato che a partire dal 2013 la Regione darà un bonus libri di 30 euro a tutti i ragazzi che compiranno 16 anni. Era una promessa della campagna elettorale che oggi, dopo aver rimesso un po’ in ordine il disastroso bilancio regionale che abbiamo ereditato, possiamo realizzare. L’iniziativa nasce anche dalla consapevolezza che le difficoltà della crisi hanno fatto ridurre drasticamente l’acquisto di libri nelle famiglie: quando si fatica ad arrivare alla terza settimana del mese, le prime cose che si tagliano sono le spese per la cultura, per i libri. E noi vogliamo invece che i nostri ragazzi possono continuare a leggere. Spero quindi che anche altri Enti ci seguano su questa strada. Sulla cultura occorre investire in soluzioni durevoli che possano portare sviluppo, che non siano fini a se stesse, ma riescano ad innescare meccanismi virtuosi.

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